Rohani incontra Mattarella: la comunità internazionale non appoggi i terrroristi in Siria


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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Quirinale, in visita ufficiale, il Presidente della Repubblica Islamica dell’Iran, Hassan Rouhani, intrattenendolo successivamente a colazione. All’incontro era presente il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Paolo Gentiloni, e, per parte iraniana, una delegazione di ministri tra i quali il ministro degli Esteri, il ministro del Petrolio e il ministro dell’Industria.

Rouhani ha spiegato che per combattere efficacemente il terrorismo internazionale “serve una grande coesione internazionale” e “tutti devono fare la loro parte fino in fondo senza ambiguità”. Un esempio è rappresentato dalla Siria, dove l’Iran combatte al fianco del governo di Damasco, degli alleati libanesi di Hezbollah e della Russia: “La Siria – ha evidenziato Rohani –  ha un grande numero di combattenti non siriani ai quali bisogna togliere eventuali appoggi internazionali”.

Citato dall’agenzia di stampa Irna, Rouhani ha spiegato che intende sfruttare l’atmosfera positiva che si è creata dopo l’accordo sul nucleare per favorire la crescita e lo sviluppo del suo Paese. La sua visita a Roma e quella successiva a Parigi mirano proprio a questo obiettivo, ha proseguito il presidente iraniano. Rouhani ha quindi annunciato la firma di due importanti documenti durante la sua visita di quattro giorni, precisando che i settori interessati saranno quelli del trasporto aereo, della rete ferroviaria, dell’industria automobilistica e del rinnovo della flotta dell’aviazione iraniana.

Inoltre il presidente iraniano ha anticipato all’Irna che negli incontri che avrà in Italia e in Francia verranno discusse roadmap di collaborazione con Roma e Parigi. Rohani ha quindi ricordato che ha in programma un incontro con Papa Francesco in Vaticano e che sia in Italia, sia in Francia vedrà l’elite del mondo politico ed economico

Immagine descritta in didascalia

 

Il capo dello Stato, Mattarella, dal suo canto ha affermato che il terrorismo fondamentalista è “il problema numero uno che la Comunità internazionale ha di fronte” e tutti si aspettano molto che l’Iran faccia sentire la sua influenza nella regione per combatterlo. Nel corso del colloquio sono stati affrontati tutti i principali dossier internazionali, dalla Siria allo Yemen, dalla Libia al Libano, senza dimenticare la crisi israelo-palestinese. I due presidenti, si è appreso, hanno concordato sul fatto che gli strumenti della diplomazia e del negoziato siano i più utili per risolvere le crisi.

Durante l’incontro si è parlato anche della Libia. I due presidenti hanno manifestato grande preoccupazione per la situazione nel paese africano. La convinzione è che, senza un esecutivo, la Libia resterà in mano ai trafficanti di essere umani e in questa fase è necessario che tutte le parti trovino un accordo per un Governo rappresentativo: solo così la Comunità internazionale si potrà impegnare. I due presidenti hanno convenuto sul fatto che serve un quadro di stabilità e che eventualmente deve essere il Governo libico a chiedere aiuto alla Comunità internazionale.

 

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