Vescovo armeno: non si può avere una posizione neutrale, Azerbaigian responsabile dei crimini in Nagorno Karabakh


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Non ci può essere un posizione di par-condicio e di neutralità, adottata dalla stampa e diplomazia internazionale, nel riportare i gravi sviluppi nel Caucaso e sul confine Azero-Kharabakhiano. E’ quanto afferma Mons. Raphael Minassian,  vescovo armeno- cattolico a Erevan contattato via telefono dalla testata online AsiaNews.

“Molti fatti gravi di flagrante violazione del diritto internazionale sono stati omessi e censurati da gran parte della stampa” come ad esempio “i bombardamenti indiscriminati dell’artiglieria azera sui centri abitati da civili e di scuole, la decapitazione di un soldato armeno del Karabakh con esibizione trionfante della testa tagliata”, fotografata ed mostrata come trofeo sui social media, e soprattutto “la barbara esecuzione di una coppia di anziani armeni cattolici [Valera Khalapyan e sua moglie Razmela] nella loro casa a Talish, occupata il 2 aprile scorso dalle truppe dell”Azerbaijan. I due anziani sono stati uccisi con la loro figlia, a sangue freddo dopo aver loro amputato le orecchie”.

Secondo diversi osservatori, questo è il modus operandi dell’Isis, come già visto in Siria e in Iraq. Mons. Minassian ha chiesto di “pregare per i cristiani del Nagorno Karabakh la cui esistenza è a rischio come quella di tutti i cristiani d’oriente, e per il ripristino della Pace”.

 

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