Siria: ministro Esteri, Turchia e altri paesi continuano ad inviare armi ai ribelli


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Il ministro degli Esteri siriano, Walid al Muallem ha accusato nuovamente paesi stranieri, fra cui la Turchia, di continuare ad inviare armi ed equipaggiamenti ai miliziani islamici che combattono in Siria, soprattutto dopo l’interruzione dei colloqui di Ginevra. Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa governativa “Sana”, durante un incontro con l’inviato speciale della Cina in Siria Xie Xiaoyan, Muallem ha sottolineato la volontà del governo siriano di continuare la sua lotta contro i terroristi.

L’incontro fra Muallem e Xie avviene dopo l’interruzione dei colloqui di Ginevra a causa del ritiro formale della delegazione dell’opposizione siriana che fa capo all’ex premier Riad Hijab, che potrebbe dare adito all’attuazione di un piano alternativo a quello negoziale mediato dall’Onu, con l’invio di armi ai gruppi di opposizione “moderati”.

In precedenza, in un’intervista all’agenzia di stampa “Sana”, il capo della delegazione del governo siriano Bashar al Jaafari aveva dichiarato che il dialogo con l’Onu proseguirà con le altre delegazioni dell’opposizione, nonostante la mossa della coalizione appoggiata da Riad di sospendere la sua partecipazione. “Ci sono diversi gruppi che sono presenti e che sostengono la continuazione del dialogo”, ha dichiarato al Jaafari, secondo cui “coloro che vogliono ritirarsi a causa delle pressioni esterne dovranno assumersi la responsabilità delle loro azioni”.

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