Algeria, ex ministro accusa la Francia di cercare guadagni facili senza investire nel paese


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L’ex ministro dell’Energia algerino Chakib Khalil continua a rimproverare alle industrie francesi di cercare guadagni rapidi e facili, senza investire in progetti importanti per l’Algeria. Secondo Khalil le autorità algerine hanno fatto bene a parlare in modo parlare alle omologhe francesi. Nel corso di un’intervista all’emittente televisiva “Ennahar”, Khalil ha detto di essere stato preso di mira dagli membri del dipartimento della Sicurezza (Drs), dopo aver rifiutato di modificare alcuni importanti contratti petroliferi, come da loro richiesto. A proposito dello scandalo di Sonatrach, Khalil afferma che non ci sono prove a suo carico.

Nel corso della stessa intervista Khalil ha detto che il Drs è sempre stato al corrente delle sue mosse e di tutto ciò che riguardava Sonatrach. L’ex ministro dell’Energia ha riferito di aver incontrato ieri a Parigi Farid Bedjaoui, l’intermediario accusato di aver offerto tangenti ai dirigenti algerini, in cambio della firma di contratti petroliferi con la compagnia italiana Saipem, come si legge sulla stampa algerina. Khalil ha affermato, inoltre, di conoscere Bedjaoui come consigliere del direttore della compagnia petrolifera italiana.

Riguardo al suo recente ritorno nel paese, dopo tre anni di assenza dovuti al suo presunto coinvolgimento in uno scandalo di corruzione legato alla compagnia petrolifera nazionale Sonatrach, l’ex ministro dell’Energia ha criticato Ahmed Ouyahia , ex segretario del Raggruppamento nazionale democratico, e Amar Saidani, segretario generale del Fronte di liberazione nazionale algerino (Fln).

“Li ringrazio per quello che hanno detto, ma i politici fanno populismo, mentre io dico sempre la verità al popolo algerino”, ha precisato. Non è la prima volta che il capo dell’Fln si esprime in favore di Khalil. Lo scorso mese di aprile il leader dell’Fln aveva affermato che “Khalil è un uomo che ha servito l’Algeria, e il suo recente ritorno si iscrive nel quadro del progetto di riconciliazione nazionale avviato dal Fronte di liberazione nazionale”. “Vogliamo riabilitare i talenti algerini, nel paese e all’estero”, ha aggiunto.

Molto diversa la reazione del partito islamista Movimento della società per la pace (Msp). “Khalil ritorna in Algeria da innocente. Come si può pretendere che il popolo algerino si fidi dei suoi dirigenti? E’ lo stesso paese guidato da Abdelaziz Bouteflika ad affermare che Khalil ha distrutto l’economia nazionale prima di fuggire dall’Algeria”, aveva scritto ad aprile il leader del movimento, Abderezak Mokri, sulla sua pagina Facebook.

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