Siamo entrati nella fase di saccheggio del capitalismo


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(L’assalto tedesco al Fondo Monetario Internazionale) – di Paul Craig Roberts

Dopo aver utilizzato con successo l’Unione europea per conquistare il popolo greco mutando il governo greco “di sinistra” in una pedina delle banche tedesche, la Germania trova ora il Fondo Monetario Internazionale sulla strada del proprio piano per scaraventare con il saccheggio la Grecia nel dimenticatoio.

Le regole dell’FMI impediscono all’organizzazione di concedere prestiti ai Paesi che non possono rimborsarli. Il FMI ha concluso sulla base di fatti ed analisi che la Grecia non può rimborsare. Pertanto, il Fondo Monetario Internazionale non è disposto a prestare alla Grecia il denaro con cui ripagare le banche private.

Il FMI dice che i creditori della Grecia, molti dei quali non sono creditori ma semplicemente hanno comprato il debito greco ad un prezzo a buon mercato nella speranza di trarne profitto, devono ammortizzare parte del debito greco, al fine di ridurlo ad un importo che l’economia greca possa rimborsare.

Le banche non vogliono che la Grecia sia in grado di rimborsare il proprio debito, perché le banche intendono utilizzare l’incapacità della Grecia di ripagare il proprio debito al fine di saccheggiarla del suo patrimonio e delle risorse e al fine di cancellare la rete di sicurezza sociale messa in atto nel corso del 20° secolo.

Il neoliberismo si propone di ristabilire il feudalesimo – pochi baroni ladri e molti servi: l’Uno per cento e il 99 per cento.

Nel modo in cui la Germania lo vede, il FMI dovrebbe prestare alla Grecia il denaro con cui ripagare le banche private tedesche. Poi il FMI dovrebbe essere rimborsato forzando la Grecia a ridurre o abolire le pensioni di vecchiaia, ridurre i servizi pubblici e l’occupazione, ed utilizzare i proventi salvati per rimborsare il Fondo Monetario Internazionale stesso.

Poiché questi importi saranno insufficienti, saranno imposte delle misure di austerità supplementari che richiederanno alla Grecia di vendere i propri beni nazionali, come ad esempio le aziende pubbliche dell’acqua, i porti e le isole greche protette, ad investitori stranieri, principalmente le stesse banche o alcuni dei loro principali clienti.

Finora i cosiddetti “creditori” si sono impegnati solo in una qualche forma di riduzione del debito, non ancora decisa, a partire dai prossimi 2 anni. A quel punto la parte più giovane della popolazione greca sarà già emigrata e sarà stata sostituita da immigranti in fuga dalle guerre africane e medio-orientali di Washington, che avranno caricato il welfare pubblico  non finanziato della Grecia.

In altre parole, la Grecia viene distrutta dalla UE a cui si è così scioccamente unita e a cui da fiducia.

La stessa cosa sta accadendo al Portogallo ed è in corso anche in Spagna e in Italia. Il saccheggio ha già divorato l’Irlanda e la Lettonia (ed un certo numero di Paesi latino-americani) ed è in corso in Ucraina.

Gli attuali titoli dei giornali che riportano come sia stato raggiunto un accordo tra il FMI e la Germania per riscrivere il debito greco ad un livello che potrebbe essere ripagato, sono falsi. Nessun “creditore” ha ancora accettato di ridurre un centesimo del debito. Tutto ciò che è stato dato al FMI dai cosiddetti “creditori” sono “promesse” non specificate di una riduzione del debito per un importo non specificato a due anni da oggi.

I titoli dei giornali non sono altro che lanugine che fornisce copertura per il Fondo Monetario Internazionale per soccombere alla pressione e violare le proprie regole. La copertura permette al FMI di dire che una (futura non specificata) svalutazione del debito consentirà alla Grecia di pagare il resto del proprio debito e che, di conseguenza, il FMI può prestare alla Grecia i soldi per pagare le banche private.

In altre parole, il FMI è ora un’altra istituzione occidentale senza legge il cui statuto non significa nulla più della Costituzione degli Stati Uniti o della parola del governo degli Stati Uniti a Washington.

I media persistono nel chiamare il saccheggio della Grecia un “piano di salvataggio”.

Chiamare il saccheggio di un Paese e della sua gente un “piano di salvataggio” è orwelliano. Il lavaggio del cervello ha avuto così tanto successo che anche i media e i politici della Grecia saccheggiata chiamano L’imperialismo finanziario che la Grecia sta subendo un “piano di salvataggio”.

Ovunque nel mondo Occidentale una serie di misure, sia di grandi corporation che governative, ha provocato la stagnazione della crescita del reddito. Al fine di continuare a registrare profitti, mega-banche e multinazionali si sono risolte ai saccheggi. I sistemi di sicurezza sociale e dei servizi pubblici – e negli Stati Uniti, anche la TSA per la sicurezza aerea – sono prese di mira per la privatizzazione. L’indebitamento, così accuratamente descritto da John Perkins nel suo libro Confessioni di un sicario dell’economia [QUI], viene utilizzato per preparare interi Paesi al saccheggio.

Siamo entrati nella fase di saccheggio del capitalismo. Il risultato sarà una disperazione.

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Traduzione di Costantino Ceoldo – Pravda freelance

Articolo originale:

http://www.paulcraigroberts.org/2016/05/25/we-have-entered-the-looting-stage-of-capitalism-paul-craig-roberts/

 

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