Assad: la guerra sarà lunga. E intanto gli Usa armano i curdi


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Il presidente siriano, Bashar al Assad ha affermato che “la guerra in Siria proseguirà e sarà parte della guerra mondiale e regionale finanziata e provocata dalle ingerenze di altri paesi. In un’intervista rilasciata ai media internazionali, Assad ha negato che siano stati i russi a bombardare il convoglio umanitario dell’Onu colpito nei giorni scorsi nella provincia di Aleppo, sostenendo che “ci sono parecchi attori stranieri presenti in questa guerra”.

Per il presidente siriano il convoglio “si trovava in un territorio controllato dai ribelli nel momento del raid quindi è loro responsabilità”. Assad ha aggiunto che “la guerra potrebbe finire in pochi mesi e tutti i profughi potrebbero ritornare nel loro paese se solo gli Stati Uniti, la Turchia, il Qatar e l’Arabia Saudita smettessero di finanziare i ribelli”. Assad si dice convinto che “gli Stati Uniti non sono disponibili ad entrare nella guerra al terrorismo con la Russia non sono seri nel voler fermare la violenza in Siria”.

Intanto l’esercito siriano ha annunciato l’inizio dell’offensiva finale “per liberare Aleppo”. Migliaia di uomini della Guardia repubblicana e delle milizie sciite alleate sono state ammassate attorno ai quartieri orientali della città. Aleppo Est, sotto il controllo di gruppi armati radicali, è completamente circondata da luglio, quando i governativi hanno chiuso l’ultima via di accesso, la Castello Road.

E dopo Assad ha parlato anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan che ha condannato la decisione degli Stati di armare i combattenti curdo siriani: ” Questa decisione – ha detto – è  fonte di preoccupazione per la Turchia dato che il Partito democratico dei popoli (Pyd) e il suo braccio armato noto come Unità di protezione del popolo (Yg) sono organizzazioni terroristiche che rappresentano una minaccia per il governo turco”.

Erdogan ha sottolineato che Washington deve classificare Pyd e Ypg come gruppi terroristici anche se combattono contro i jihjadisti dell’Isis. Il presidente turco ha citato come esempio il Fronte al-Nusra (che recentemente ha cambiato nome in Fronte Fateh al-Cham), ritenuto un gruppo terroristico da Washington nonostante si oppoga all’Isis. Gli americani “ritengono che Pyd e Ypg combattono contro il Daesh. Ma se Pyd e Ypg lottano contro il Daesh, il Fronte al-Nusra non fa lo stesso?”, ha ironizzato.

Dal canto suo Washington ha ribadito di aver fornito armi soltanto alla coalizione araba delle Forze democratiche siriane, coalizione arabo-curda che ha ripreso recentemente la sua offensiva a Mimbej. Gli Stati Uniti, però, hanno annunciato che intendono fornire armi anche alla componente curda di questa forza, cioè Ypg, se dovrà combattere per la ripresa di Raqqa.

 

Con fonte Afp, Reuters, Ansa

 

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