La Repubblica di Cuba onora la memoria dell’eroina Celia Sánchez Manduley


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di Maddalena Celano

La Repubblica di Cuba  ha celebrato l’eroina Celia Sánchez Manduley per il 37° anniversario della sua morte. Proprio in questi giorni, a Cuba è stato inaugurato un  nuovo museo che nasce proprio nei pressi della casa natale di Celia Sánchez Manduley, situata in un  villaggio che attualmente porta il suo stesso nome, nella provincia di Granma, nell’allora provincia di Oriente.  Il nuovo museo, raccoglie per lo più oggetti grafici, foto e articoli che testimoniano il percorso culturale, politico e ideologico dell’eroina cubana. Il museo è composto da circa otto sale espositive, quotidianamente  aperto a chiunque desideri conoscere meglio la vita di un’ amica fedele di Fidel Castro, nonché di una delle protagoniste principali dell’ ultima Rivoluzione Cubana.  Questo edificio, già visitato da circa 12.000 persone, include una raccolta di foto di Celia Sánchez Manduley che, sin dall’infanzia, ne ricostruiscono l’intero arco della vita.

Diverse foto ritraggono l’eroina assieme a Fidel Castro, dopo aver partecipato alla spedizione del Granma (fu lei una delle principali organizzatrici e pianificatrici della spedizione) e la battaglia sulla Sierra Maestra. Celia Sánchez Manduley raramente appariva durante le azioni militari e armate, ma spesso ne era proprio lei la mente, regolarmente ne costituiva l’organizzazione e la pianificazione. In effetti, lavorò come una sorta di manager della Rivoluzione: ne pianificava le gesta, le strategie, raccoglieva armi, fonti e denaro per le azioni più incisive e amministrava sapientemente le casse dell’Esercito Ribelle.

Nata il 9 maggio del 1920, collaborò con il leader studentesco Julio Antonio Mella, che è stato poi ucciso dai sicari del tiranno Machado in Messico il 10 gennaio 1929. Celia Sánchez Manduley è stata la prima donna che ha servito come combattente le fila dell’Esercito Ribelle con Fidel Castro. Fondò perfino un plotone femminile conosciuto come “Las Marianas”.  Dopo il trionfo rivoluzionario nel gennaio del 1959, fu nominata Segretaria del Consiglio dei Ministri di Cuba, in seguito ricoprì diverse posizioni amministrative e divenne la fondatrice dell’Ufficio Affari Storici del Consiglio di Stato.

Nota Biografica

Lunga è la lista delle donne cubane che nel corso della storia hanno combattuto per l’indipendenza di Cuba, ma senz’altro Celia Sánchez Manduley ne fu la più audace e probabilmente la più incisiva. Descritta come il fiore più autentico della rivoluzione, Celia divenne il simbolo della semplicità, dell’altruismo e del patriottismo che caratterizza le donne cubane. Nata nel 1920 in Media Luna, provincia di Granma, allora considerata provincia d’Oriente, sin da piccola fu una studiosa appassionata del pensiero rivoluzionario e antimperialista dell’eroe nazionale cubano José Martí. Il suo amore per José Martí la portò, da adolescente, persino a scalare la vetta del Pico Turquino nella Sierra Maestra, nella  Cuba Orientale, per posizionare un busto in bronzo in onore del pensatore rivoluzionario Martí. E ‘stata anche un’ attivista di spicco della lotta clandestina contro la dittatura sanguinaria di Fulgencio Batista. Divenne leader del Movimento Rivoluzionario 26 luglio nell’ex provincia d’Oriente, ed organizzò numerose azioni contro la tirannia, lavorando anche come messaggera nell’Esercito Ribelle. Ottenne un ruolo di primo piano nella creazione, nel settembre 1958, del plotone femminile Mariana Grajales, che operava nella zona di La Plata, per  sostenere la retroguardia della guerriglia. Dopo il trionfo rivoluzionario nel gennaio 1959 vi fu altro lavoro sociale e politico da svolgere: perciò entrò nella segreteria del Consiglio di Stato, divenne membra del Parlamento, membra del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba ed entrò nella Direzione Nazionale della Federazione delle Donne Cubane. In questo momento, da diversi storici latino-americani, l’eroina è ricordata fondamentalmente per essere stata, nel 1957, durante il potere di Batista a Cuba, la donna più ricercata di tutto il paese. La polizia ovunque tentò di pedinarla e mettersi sulle sue tracce. Il 19 marzo 1958 fu anche la prima donna ad unirsi ai guerriglieri della Sierra Maestra.

 

Fonte: http://www.radiohc.cu/noticias/nacionales/118046-recuerdan-a-la-heroina-cubana-celia-sanchez-en-aniversario-37-de-su-deceso

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