La Rwm Italia S.p.A., società del gruppo Rheinmetall Defence, è un’azienda che produce, tra le altre, le bombe che l’Arabia Saudita utilizza nei raid aerei sullo Yemen, una guerra che ha provocato, secondo alcuni stime, circa 11 mila morti, più di 40 mila feriti e 1 milione di sfollati. La RWM Italia S.p.A. dispone di due stabilimenti in Italia, a Ghedi (BS) e a Domusnovas (CI), dotati di moderni laboratori per lo sviluppo, la ricerca e la produzione delle parti elettroniche, inerti ed esplosive (tradizionali e insensibili) richieste per i moderni, e futuri, sistemi d’arma. L’impianto di Domusnovas, in Sardegna, si caratterizza in particolare per la produzione di esplosivo insensibile (PBX); i PBXN-109, PBXN-110 ed PBXN-111 sono certificati dalla Design Authority – US Navy.
Il core business RWM è basato principalmente sulle attività di: a) Bombe d’Aereo General Purpose e da penetrazione; b) Caricamento di munizioni e spolette; c) Sviluppo e produzione di Teste in Guerra per Missili, Siluri, Mine Marine, Cariche di Demolizione e Controminamento, d) Progettazione, sviluppo e realizzazione di Mine Marine e Sistemi di Controminamento. Il parlamentare italiano Roberto Cotti ha reso noto i contenuti dell’ultimo bilancio, dal quale emergono degli elementi e spunti di riflessione molto interessanti. Vediamoli:
Conto economico
Al 31 dicembre 2016 la proprietà del 100% del capitale è detenuta dalla società Rheinmetall Waffe Munition GmbH con sede in Unterluss (Germania), appartenente al Gruppo Rheinmetall, la cui capogruppo è la Rheinmetall AG, con sede in Dusseldorf. Il capitale sociale è composto da 400mila azioni del valore di 5 euro cadauna.
I ricavi delle vendite e delle prestazioni passano dai 48 milioni del 2015 ai circa 72 milioni del 2016. Tutto ciò a fronte di un limitato aumento dei costi di produzione (8 milioni circa). Quindi, un incremento del 50% i rispetto al 2015. Così l’utile si attesta sui 12 milioni di euro rispetto ai 4 dell’anno precedente. Il valore della produzione assomma a circa 600milioni, mentre i costi di produzione sono pari a 554milioni, con un risultato operativo positivo di circa 47 milioni, che al netto imposte e tasse porta il risultato di esercizio a circa 36 milioni di euro. La ripartizione dei ricavi vede la seguente ripartizione: UE 46.411.336 – Extra UE 24.772.770.
Alcuni costi dei servizi: Provvigioni per contratti 5.395.608; Trasporti 3.587.896; Consulenze 3.203.245; Manutenzioni 1.218.521; vigilanza 1.018.142; Energia, acqua, gas, telefono 849.396; Compensi lavoratori interinali 795.858; Viaggi e trasferte 623.523; Pubblicità e rappresentanza 62.883; Pulizia, mensa, raccolta e smaltimento rifiuti, contributi ad associazioni, facchinaggio 1.728.149; Revisione legale dei conti 48.600; Noleggio autovetture 170.520.
Il Consiglio di Amministrazione ha deciso che gli utili raggiunti dalla Società, pari a 12.163.508 euro, vengano “portati a nuovo” per accrescere i valori patrimoniali della società.
L’ampliamento
Riguardo alle immobilizzazioni materiali, gli incrementi pari a circa 600mila euro riguardano i lavori di ristrutturazione e ampliamento dei reparti produttivi e del fabbricato di Domusnovas, su cui la Rwm ha ottenuto un contributo di 180mila euro per la bonifica di un fabbricato industriale avente copertura in amianto. La sicurezza (impianti di videosorveglianza e allarme) ha visto un incremento spesa per 157mila euro. Nel corso del 2016 sono stati poi effettuati acquisti per 540mila euro relativi ad attrezzature funzionali alla produzione e 450mila euro per arredi, veicoli di traposto e attrezzature informatiche.
Il personale
Nonostante si continui a sbandierare un numero di occupati pari a 200 unità nel solo stabilimento di Domusnovas, i numeri dicono ben altro. Intanto i costi. Nel 2016 i salari e stipendi hanno raggiunto i 6.580.981 euro (erano 5.776.499 nel 2015). L’organico medio (nr.) anno nel 2015 era pari a 132, passato nel 2016 a 138 (4 dirigenti, 87 impiegati e 47 operai). Al 31 dicembre 2016 si trovavano in servizio (tra Ghedi e Domusnovas) 152 persone, di cui 12 con contratto a tempo determinato. Ai lavoratori di Ghedi viene favorevolmente applicato il Contratto dell’Industria Metalmeccanica, mentre quelli sardi di Domusnovas si devono accontentare del contratto dell’Industria Chimica. Non si capisce perché.
Nello stabilimento di Domusnovas nel 2016 si è fatto ricorso al lavoro su due o tre turni, avvicendati 7 giorni su 7.
I numeri del personale indicano 83 dipendenti a Domusnovas (erano 74 nel 2015) e in 69 quelli in Ghedi. Costo del lavoro. Il rapporto è il seguente: Ricavi 71.184 euro/migliaia – Costo del Lavoro 9.065 euro/migliaia. L’incidenza percentuale del costo del lavoro sui ricavi è pari al 12,7%. I ricavi per dipendente sono pari a 468 euro/migliaia a fronte di un costo lavoro per dipendente pari a 60 euro/migliaia. I numeri evidenziano, ancora una volta, che a fronte dell’ingente utile conseguito la spesa del personale continua a rimanere bassa, come il numero delle assunzioni.
Il nuovo Consiglio di Amministrazione
Eccolo: Werner Klaus Kramer (presidente del CdA), Hans-Joachim Hellwig (consigliere), Fabio Sgarzi (amministratore delegato e direttore generale) , a cui sono state confermate per il prossimo triennio tutte le procure e deleghe in forza e precedentemente conferite. Alla società PricewaterhouseCoopers S.p.A. viene conferito l’incarico di revisione dei conti della Società per il triennio 2017-2019
L’analisi della Società nei documenti Rwm. Più bombe per tutti.
Nel documento si legge che al 31 dicembre 2016 la società ha raggiunto un portafoglio ordini sufficiente a coprire e mantenere l’attuale livello produttivo per i prossimi 4/5: “Gli ordini acquisiti nel corso del 2016 sono riconducibili principalmente alla fornitura di Bombe d’Aereo e alla fornitura di cariche e cesoie di controminamento e mine marine”. La gamma di prodotti: Bombe d’aereo e parti di ricambio; Mine marine ad influenza, cariche di controminamento e di profondità, parti di ricambio; Servizi: caricamento con esplosivo di teste in guerra di terzi, esplosivi per forze speciali, materiali pirotecnici antisommossa;
La composizione del portafoglio clienti: Europa 15%; Medio Oriente e Nord Africa 83%; Estremo Oriente 2%. I contratti diretti con enti governativi italiani ed esteri rappresentano circa l’82% del totale, mentre il restante è rappresentato da contratti con società che agiscono come capocommessa, tra cui Lockheed Martin, Selex, Raytheon Systems . La strategia commerciale sviluppata da Rwm ha visto concentrare gli sforzi commerciali in vista di probabili opportunità di contratto nel breve e medio periodo in Europa (in particolare Estonia, Francia, Regno Unito, Polonia e Ungheria); Estremo Oriente (in particolare Korea del Sud e Vietnam); Sudest Asiatico (in particolare Tailandia, Malesia e Singapore); Medio Oriente e Africa (in particolare Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Egitto, Algeria, Oman).
I principali investimenti riguardano: nuovi stampi per la produzione di corpi bomba serie Mk80; nuove attrezzature per la produzione in serie del “PWIV Tactical Penetrator”; adeguamenti della sicurezza contro azioni dall’esterno; conversione dell’ex area di produzione degli esplosivi civili in area di produzione per fini militari. Per il 2017 si prevede un incremento di infrastrutture e macchinari per aumentare la produttività, il potenziamento della linea di asfaltature dello Stabilimento di Domusnovas, l’installazione della linea di caricamento di serie di proiettili da 155 mm con esplosivi per fusione tipo IMX, l’adeguamento delle capacità recettive e di stoccaggio nei depositi di Iglesias, Musei e Domusnovas.
Al fine di provvedere all’incremento delle capacità di stoccaggio a sostegno della crescita, la Società ha previsto di chiedere nel 2017 l’autorizzazione alla detenzione di armi e parti d’arma presso i propri magazzini.
La promozione della salute. La beffa.
Si apprende che la Società ha partecipato al progetto Kick off della Regione Lombardia, con attività legate alla promozione di una corretta alimentazione e contrasto al fumo di tabacco, con ottenimento dell’accreditamento “Azienda che promuove la salute”. Certamente non quella degli innocenti yemeniti che finiscono sotto le bombe della Rwm.