Prosegue la mattanza di Boko Haram in Nigeria: altri 35 morti


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Proseguono senza sosta gli attacchi del gruppo islamista Boko Haram in Nigeria. Trentacinque persone sono state uccise nello Stato settentrionale nigeriano di Borno, al confine con il Camerun. Secondo le testimonianze (fonti militari e di residenti), decine di militanti Boko Haram armati e con indosso uniformi militari hanno preso d’assalto a bordo di motociclette e fuoristrada i villaggi di Gumushi, Amuda e Arbokko, aprendo il fuoco sui residenti e dando fuoco alle case con bombe incendiarie.

Intanto sono tornate a casa quattro delle studentesse rapite. Non è ancora chiaro se siano state rilasciate perché ammalate o se siano riuscite a fuggire. È stato il governatore dell’area interessata, il Chibock, Bana Lawan, a diffondere la notizia. Le ragazze erano state rapite durante un esame a scuola il 14 aprile scorso. Circondate da uomini armati erano state fatte salire su dei camion e portate via. 53 finora sono riuscite a scappare. Il capo della difesa aerea nigeriana, Alex Badeh, martedì ha dichiarato di sapere dove si troverebbero le ragazze ma ha escluso un’azione militare per recuperarle. Molti ufficiali si sono dichiarati contrari a questa opzione.

Il presidente della Nigeria, Goodluck Jonathan, ha dichiarato di voler guidare una guerra totale contro Boko Haram. Parlando in occasione del 15esimo anniversario della fine del regime militare in Nigeria, Goodlack Jonathan ha detto che il terrorismo internazionale minaccia le conquista democratiche del suo Paese: “Con l’appoggio dei nigeriani, dei paesi vicini e della comunità internazionale, rafforzeremo le nostre difese, libereremo le nostre ragazze e faremo piazza pulita dei terroristi in Nigeria”, ha affermato il presidente in un discorso televisivo per la Giornata della Democrazia.

“Ho dato istruzioni alle forze di sicurezza affinché lancino un’offensiva totale per mettere fine all’impunità dei terroristi sul nostro territorio”, ha aggiunto Goodluck Jonatham, secondo quanto riportato dalla Bbc online. Jonathan ha dichiarato lo stato d’emergenza nel maggio 2013 dispiegando truppe nei tre stati settentrionali dove Boko Harm è più attivo, Borno, Adamawa e Yobe. In risposta il gruppo terroristico, nelle cui mani si trovano in ostaggio 200 studentesse, ha ripreso le incursioni armate contro villaggi e città.

/ con fonte Afp

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