Genocidio del popolo armeno. Perchè è importante il convegno di Cagliari


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(Raimondo Schiavone e Talal Khrais) –  È stata una decisione saggia e coraggiosa l’iniziativa del Centro Italo Arabo Assadakah di proclamare una campagna europea di solidarietà per la causa del popolo armeno,  non solo per non dimenticare il genocidio ma soprattutto per agire affinché l’Europa sia solidale con un popolo che ha subito una terribile ingiustizia. Il nostro Centro, come organizzazione schierata a difesa dei diritti dell’uomo, è convinto che esista una complicità e un assurdo silenzio internazionale sulla questione armena.

Il popolo armeno rivendica il diritto alla memoria, alla verità storica e non si può non essere a fianco di questa rivendicazione. L’Armenia e le sue numerose comunità sparse nel mondo, conduce con orgoglio una battaglia culturale, religiosa, etnica e  di civiltà contro la prepotenza e la negazione.

La questione armena fa parte del patrimonio culturale del Centro Italo Arabo. È nostra responsabilità fare questa battaglia fino a quando non ci sarà giustizia e un riconoscimento internazionale su questo olocausto che ancora oggi pochi conoscono. Una pagina nera del secolo scorso che va ricordata per costruire una coscienza collettiva a difesa dei diritti di tutte le minoranze.

Quel genocidio, a nostro avviso, è il simbolo di tutte le persecuzioni che ci sono state negli anni a seguire. Non si può accettare che la Turchia e l’Azerbaijan neghino lo sterminio del popolo armeno a colpi di minacce e contraccolpi economici. Ricorderemo sempre che tra il dicembre del 1914 e il febbraio del 1915, il Comitato Centrale del partito “Unione e progresso”, diretto dai medici Nazim e Behaeddine Chakir, decise la soppressione totale degli armeni da parte dell’Impero Ottomano.

A Cagliari, un convegno darà formalmente inizio alla campagna di solidarietà con il popolo armeno. Dal 17 giugno di quest’anno per noi sarà l’anno della memoria “1915-2015”. A partire da questa data, insieme al popolo armeno e in nome delle vittime, lanceremo una serie di appelli a livello internazionale affinché la Turchia, che si presenta come un Stato laico, non abbia posto in Europa se prima non riconoscerà la responsabilità dello Stato ottomano sullo  sterminio del popolo armeno. Non sarà più tollerabile nessuna negazione.

Anche se il fatto è stato compiuto da un precedente governo, Ankara ha la responsabilità morale, legale e materiale dei fatti compiuti un secolo fa. Ancora oggi la Turchia mostra sempre più la sua aggressività e la sua interferenza negli affari dei paesi confinanti, sostenendo direttamente i gruppi terroristici, come è accaduto in Siria nel corso di un conflitto che si protrae oramai da oltre tre anni. Tutt’ora la Turchia, è bene che si sappia, chiude il suo confine con la giovane Repubblica Armena con il tentativo di soffocare la volontà di questo popolo. Ancora oggi in Turchia esistono leggi anti-armene ed esiste una politica razziale contro le minoranze.

Il Centro Italo Arabo in questi anni ha avuto modo di incontrare i pochi armeni sopravvissuti al massacro e alle persecuzioni che non hanno mai avuto una fine. Tutti hanno chiesto di rendere giustizia: una giustizia non personale ma per l’umanità intera. Hanno scelto il silenzio per ricominciare a vivere. Un silenzio faticoso, lontano dai luoghi dove sono nati e cresciuti, lontano da quelle case che hanno dovuto abbandonare sotto i colpi di una violenza cieca.

Noi di Assadakah non vogliamo dimenticarci di loro.

Per quel milione e mezzo di vittime innocenti, per i loro figli e per un intero popolo, noi chiediamo che il 2015 sia dichiarato anno della memoria e sia celebrato solennemente in tutto il mondo. Ecco perché il convegno di Cagliari è importante.

 

Raimondo Schiavone (1966). Giornalista. Laurea in giurisprudenza, è segretario generale del Centro Italo Arabo Assadakah. Vice presidente della Camera di Commercio Italo Araba. Esperto in progetti di cooperazione allo sviluppo e relazioni internazionali con i Paesi della Sponda Sud del Mediterraneo. E’ coautore di numerosi volumi, ha curato i saggi  Syria, quello che i media non dicono (Arkadia) e Middle East. Le politiche nel mediterraneo sullo sfondo della guerra in Siria (Arkadia)

Talal Khrais (1952). Giornalista accreditato presso la Stampa Estera in Italia, è corrispondente dall’Italia del quotidiano libanese “As –Safir e reporter di guerra. Responsabile delle relazioni estere del Centro Italo Arabo Assadakah. Autore di numerosi articoli e reportage. Coautore dei volumi Lebanon (Arkadia), Syria, quello che i media non dicono (Arkadia) e Middle East. Le politiche nel mediterraneo sullo sfondo della guerra in Siria (Arkadia).

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