Wikileaks:  Israele mantiene l’economia di Gaza al livello più basso  


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Israele manipola l’economia della Striscia di Gaza. Lo rivela il sito Wikileaks sulla base dei documenti in proprio possesso. Dalle informazioni che l’ambasciata degli Stati Uniti a Tel Aviv ha trasmesso alla Casa Bianca, si segnala  che il governo israeliano segue la strategia  di mantenere l’economia di Gaza al livello più basso possibile, pur cercando di evitare una crisi umanitaria.

“Inoltre, quando può, trattiene e non pagata i salari dei lavoratori dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP). Il governo israeliano ritiene che una parte di questi stipendi vengano consegnati – è scritto nel rapporto di Wikileaks – al gruppo radicale islamico Hamas”.

Gli esperti israeliani considerano, secondo altri documenti segreti, che il movimento Hamas, fondato nel 1988, sarebbe stato un contrappeso all’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP).

In Cisgiordania, sostengono i diplomatici americani, ci sono le indicazioni che Israele abbia sostenuto Hamas alla sua nascita. Gli attivisti di Hamas, secondo quanto affermano gli Usa nel rapporto pubblicato da  Wikileaks, potevano infatti distribuire liberamente il loro materiale politico nei negozi di Gerusalemme e Nablus, mentre i membri di altre organizzazioni palestinesi dovevano muoversi con estrema cautela per timore dei servizi segreti israeliani.

I leader di Hamas davano interviste ai media israeliani senza problemi, mentre gli esponenti delle altre fazioni palestinesi correvano il rischio di subire pesanti multe. La leadership israeliana, secondo il rapporto dei diplomatici americani a Washington pubblicati da Wikileaks, in quella fase non solo ha distolto lo sguardo ma ha contribuito attivamente al rafforzamento di Hamas sulle altre fazioni palestinese.

 

 

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