Caos Somalia: ucciso un altro parlamentare


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Il gruppo di miliziani somali di al-Shabab, gruppo legato ad al-Qaeda, ha rivendicato i due attentati avvenuti nelle ultime 24 ore a Mogadiscio, nei quali hanno perso la vita due deputati. Lunedì, un parlamentare era stato ucciso e un altro era rimasto ferito in un attentato compiuto con un’autobomba. Oggi il deputato Abdiaziz Isak è stato colpito da diversi colpi di arma da fuoco “ed è morto sul colpo”, ha spiegato il funzionario di polizia Mohamed Dalane, aggiungendo che l’omicidio è stato compiuto nel quartiere Madina della capitale somala. E’ l’ultimo in ordine cronologico di una serie di attacchi nella capitale del Paese.

Questi due attentati smentiscono la tesi di una ritirata di al -Shabab che mantiene una presa ancora molto forte sul Paese benché il governo legittimo abbia conquistato sempre più porzioni del loro territorio.

“La Somalia in questo momento – sottolinea Enrico Casale, esperto di Africa della rivista dei Gesuiti Popoli, intervistato da Radio Vaticana – è governata da un esecutivo di transizione sostenuto dalle potenze occidentali. Tutta la comunità internazionale sostiene questo governo – compresa l’Unione Africana – nella speranza che si possa ripristinare un’autorità legale su tutta la Somalia, almeno per quanto riguarda la parte meridionale, lasciando perdere per il momento il Somaliland che è indipendente anche se non è riconosciuto da nessuna potenza e il Puntland che è semi-autonomo. Detto questo, la sfida contro gli al-Shabab è ancora molto difficile. Gli al-Shabab sono legati alla rete di Al Qaeda e ricevono cospicui finanziamenti da parte dei Paesi del Golfo. Quindi, la battaglia – conclude Casale – è tutt’altro che vinta da parte del governo di transizione. E’ una battaglia ancora molto lunga che probabilmente passerà attraverso altri attentati come quelli che abbiamo visto in questi giorni”.

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