Polizia in piazza, si teme il colpo di Stato. Algeria con il fiato sospeso


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(Redazione) – Sono oltre 500 gli agenti di polizia che negli ultimi quattro giorni si sono riuniti di fronte agli uffici del presidente Bouteflika ad Algeri per richiedere le dimissioni del Capo della sicurezza nazionale, il generale Hamel, e migliori condizioni di lavoro: durata dei turni, migliori equipaggiamenti, condizioni di lavoro e adeguamenti salariali.

Il primo ministro algerino Abdelmalek Sellal ha incontrato i rappresentanti delle forze di polizia in protesta per negoziare una soluzione. Sellal ha dichiarato di aver raggiunto un accordo con i manifestanti. L’incontro in realtà ha soddisfatto solo una parte dei manifestanti tanto che numerosi agenti hanno deciso di proseguire la protesta.

Le proteste della Polizia sono cominciate lunedì scorso, dopo l’uccisione di due agenti a Ghardaia dove da dieci mesi sono in corso scontri interetnici tra arabi e berberi. La situazione sta diventando incandescente anche in considerazione della presenta dell’Isis.

E’ la prima volta nella storia del Paese nordafricano che si verificano proteste di piazza da parte delle forze di polizia che finora avevano tenuto sotto controllo quelle popolari. Ora le parti in causa paiono essersi profondamente avvicinate e il timore che la situazione degeneri esiste e c’è anche il rischio che i militari, prendano il controllo dello Stato, con conseguenze incalcolabili, dal momento che non si è ancora capito se il presidente Bouteflika sia vivo, morto o clinicamente morto.

 

 

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