La Francia riconosce lo Stato Palestinese


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(Roberto Mulas) – Dopo la prima discussione di venerdì scorso, dalla Francia arriva la notizia che l’assemblea parlamentare ha dato il via al riconoscimento dell’Etat Palestinien. Grazie a un intervento davanti ai deputati che prevede un’estensione di due anni dei negoziati tra i due stati coinvolti nel conflitto, il ministro degli Esteri, Laurent Fabius, ha portato finalmente sul tavolo dell’Eliseo la risoluzione che riconosce in via non vincolante lo Stato Palestinese. I numeri parlano chiaro: 339 voti favorevoli, 151 contrari.

Un primo passo per l’assemblea nazionale di Palazzo Borbone che demanderà la decisione definitiva al Presidente Fronçois Hollande. Non hanno spaventato, dunque, le parole del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che aveva nei precedenti giorni definito questa decisione «un grave errore». All’interno del testo votato a maggioranza c’è l’impegno del governo di riconoscere il territorio palestinese come «soggetto di diritto internazionale effettivo».

Dopo quanto già accaduto in Gran Bretagna, Irlanda e Spagna, l’Unione Europea inizia a mostrare una certa sensibilità nei confronti della causa palestinese che fa preoccupare seriamente la Knesset israeliana. Dopo aver votato anche in Gallia una risoluzione non vincolante, non sembra infatti troppo lontano il riconoscimento effettivo -ultimo step successivo alle risoluzioni già votate – che porteranno  all’agnizione della Terra Santa.

Quello che è già accaduto a fine ottobre in Svezia ha invece dell’esemplare. Il paese scandinavo, con una mossa che il premier Stefan Löfven ha definito una priorità della sua coalizione di centro-sinistra, è diventato il primo paese “ricco” dell’Europa occidentale ad avere ufficialmente riconosciuto la Palestina, unendosi a Malta, Cipro, Islanda, Bulgaria, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia e Romania.

Fino a poco tempo fa gli unici membri dell’Unione Europea ad aver riconosciuto la Palestina erano le repubbliche sovietiche dell’est Europa. Altre votazioni sull’argomento sono in programma in Irlanda, Danimarca e Finlandia mentre i deputati europei discuteranno con il Capo della politica estera dell’Unione europea, Federica Mogherini, la questione del riconoscimento palestinese.

Altri parlamenti nazionali degli Stati membri dell’UE stanno progettando di approvare risoluzioni che invitano i loro governi a riconoscere la Palestina come Stato. Il ministro israeliano degli esteri, Avigdor Lieberman, ha commentato la notizia dell’approvazione svedese sui social network sostenendo che «il conflitto in Medio Oriente è più complicato del montaggio dei mobili dell’Ikea». Un tono sarcastico alla doccia gelata che ha colpito e sta colpendo negli ultimi mesi Netanyahu e il suo amato Likud. «L’approvazione del Parlamento francese della mozione simbolica danneggerà il processo di pace»: così Israele ha reagito al voto dell’Assemblea nazionale di Parigi.

Il ministro italiano degli esteri Paolo Gentiloni ha sostenuto che «L’obiettivo del riconoscimento dello Stato palestinese –in Italia- è sul tavolo, ma a nostro avviso deve intervenire nel momento in cui sarà più utile ai fini del rilancio del negoziato». Probabilmente la questione verrà affrontata una volta risolte le priorità di un premier ad interim e di un riconfermato Presidente della Repubblica in fase dimissionaria.

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