Francia. 200 rifugiati siriani accampati in un giardino pubblico


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(Hélène D’Angelo) –  A Saint-Ouen, comune francese della regione dell’Ile-de-France sono circa 200 i rifugiati siriani, di cui una quarantina bambini, che si sono accampati da diverse settimane in un giardino pubblico. Una situazione inedita e difficile per la quale il sindaco, William Delannoy, ha chiesto l’aiuto dello Stato.

Molte sono state le associazioni pronte a mobilitarsi per l’accoglienza, fornendo beni di prima necessità, ma questo episodio mostra le carenze del sistema francese per i richiedenti asilo, ormai arrivato a saturazione. I migranti si trovano ora a vivere in un giardino pubblico in Francia, ultimo approdo dopo un viaggio durato diversi mesi attraverso l’Egitto, l’Algeria, il Marocco e infine la Spagna, come racconta al quotidiano Le Monde Younès, insegnate di francese ad Aleppo, fuggito con la sua famiglia all’inizio della guerra: “con mia moglie e mia figlia abbiamo lasciato la Siria da circa tre anni. Siamo andati in macchina fino in Marocco e siamo rimasti due mesi a Melilla prima di prendere il mare”.

La prima associazione a muoversi per trovare una soluzione è stata Revivre, una piccola struttura specializzata nell’aiuto dei prigionieri politici in Siria, che ha contattato l’alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Hcr) e France terre d’asile (Ftda, Francia terra d’asilo). Dalle testimonianze raccolte alcuni di loro hanno ricevuto i primi soccorsi grazie alla solidarietà della comunità mussulmana locale, “altri hanno pagato una stanza d’albergo” racconta il responsabile dell’Hcr William Spindler, ma “la solidarietà non può supplire alla carenza di servizi dello Stato” dichiarano in un comunicato i Verdi francesi che chiedono al più presto “un luogo per l’accoglienza d’urgenza”. Ma il prefetto delegato per le pari opportunità in Seine-Saint-Denis, Didier Leschi, ha chiaramente detto che “non ci sono soluzioni immediate semplici” impegnandosi però “a cercare di trattare i casi più delicati di tre o quattro famiglie”.

La situazione è ulteriormente complicata dalla mancata richiesta d’asilo da parte dei migranti, che sono stati sollecitati ad inoltrarla il più rapidamente possibile così da essere reindirizzati ai servizi dedicati. “Se ci arriveranno i dossier, li esamineremo rapidamente. Per i siriani abbiamo accelerato le procedure a tre mesi, ma per questa situazione, credo che potremmo risolvere in 15 giorni” ha dichiarato Pascal Brice, direttore dell’ufficio francese per la protezione dei rifugiati e degli apolidi.

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