La comunità armena in Italia ricorda i 100 anni del genocidio


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La comunità armena in Italia si prepara a ricordare il centesimo anniversario del genocidio del proprio popolo perpetrato dalla Turchia ottomana durante gli anni della Prima Guerra mondiale: un milione e mezzo di vittime alle porte dell’Europa in quello che è riconosciuto dagli storici come il primo genocidio del Novecento. «Il 24 aprile ricorreranno i cento anni dal primo simbolico atto della politica nazionalista del partito dei Giovani Turchi responsabili della pulizia etnica ai danni della minoranza armena, cristiana e operosa comunità ben radicata nell’Impero Ottomano», dice l’Unione degli Armeni d’Italia.

Per ricordare il milione e mezzo di vittime, tanti gli eventi organizzati nelle principali città della penisola dall’Unione degli Armeni e dall’Ambasciata della Repubblica d’Armenia. Si parte domani a Napoli con una messa in San Gregorio Illuminatore nella chiesa di Santa Patrizia. Domenica papa Francesco celebrerà una messa in San Pietro a ricordo dei Martiri del genocidio armeno alla presenza del presidente della Repubblica d’Armenia, Serzj Sarksian a capo di una delegazione istituzionale, dei capi della Chiesa apostolica armena, i due Catolikoi Karekin II di Etchmiadzin e di Aram I, Catolikos della Grande Casa di Cilicia. Sempre il 12 aprile, al Teatro La Fenice di Venezia, grande concerto di musica armena dedicato alla memoria del Genocidio e delle vittime.

A Milano, in mattinata convegno a Palazzo Marino su genocidio e negazionismo, presenti tra gli altri il presidente dell’Unione Armeni d’Italia, Baykar Sivazliyan, e al pomeriggio preghiera ecumenica in Duomo di Milano con il Cardinale e Arcivescovo di Milano Angelo Scola. Tante anche le mostre in giro per l’Italia tra le quali la grande retrospettiva «Armenia: il popolo dell’Arca», con reperti archeologici, testimonianze, volumi e tracce della presenza armena in Italia al Vittoriano (Salone Centrale, ingresso libero) fino al 3 maggio.

«Anche in Italia la nostra comunità, forte di tremila anime frutto di quella drammatica diaspora che ci ha allontanato per sempre dalla nostra terra, ricorderà il genocidio con tante iniziative – commenta il presidente dell’Unione Armeni d’Italia Baykar Sivazliyan -. Il nostro obiettivo non è solo la memoria di quei fatti ma far conoscere la nostra cultura che ha anche sorprendenti incroci con quella italiana. Gli armeni furono il primo popolo al mondo a scegliere il cristianesimo come religione di stato, il popolo del monte Ararat da cui la tradizione biblica fece rinascere il mondo dopo il diluvio. Non siamo animati da turcofobia, chiediamo solo quello che ci è dovuto: il riconoscimento di quei fatti come ‘genocidio’ da parte della Turchia e di tutta la comunità internazionale».

 

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