La maggioranza degli egiziani voterebbe per Abdel Fattah al Sisi alle presidenziali del 26 e 26 maggio. Lo rivela un sondaggio dell’istituto indipendente Basira, secondo il quale l’ex capo delle forze armate otterrebbe il 72%, mentre il leader della sinistra Hamdine Sabbahi il 2%.
Lo riporta il sito in inglese di al Ahram. Un vero e proprio balzo in avanti per Sisi che nella precedente consultazione (27 febbraio-4 marzo) aveva ottenuto il 51% e Sabbahi l’1%, contro un 45% di indecisi.
Intanto la Corte d’Assise di Kafr el-Sheik ha aggiornato al 18 maggio il processo contro 132 sostenitori del deposto presidente egiziano Mohamed Morsi, accusati di scontri e violenze avvenuti nel governatorato di Kafr el-Sheik, nel Delta del Nilo, dopo la dispersione lo scorso agosto dei sit-in di Rabaa El-Adawia e El-Nahda al Cairo. I 132 pro-Morsi in questione sono accusati di avere provocato gli scontri, di detenzione di armi da fuoco e di avere danneggiato edifici pubblici e privati.
La situazione nel paese è sempre più tesa. Il gruppo jihadista di Ansar Beit al Maqdis, legato ad al Qaida, ha rivolto parole di fuoco contro Hamdine Sabbabi, candidato alle elezioni presidenziali: “L’Egitto non sarà mai guidato da un liberale o da un laico e il Paese resterà islamico”, si legge in un proclama.
