Palestina. Accordo Hamas-Fatah, Abu Mazen incontra Meshal


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La riconciliazione palestinese procede senza soste e ha aggiunto un importante tassello nella strada che condurrà alla formazione di un governo di consenso nazionale che dovrebbe essere costituito entro cinque settimane col sostegno esterno di Hamas e di al-Fatah. In Qatar si sono incontrati il presidente Abu Mazen con il capo politico di Hamas, Khaled Meshal per discutere i passi che devono essere fatti per implementare l’accordo che firmato alla fine di aprile. Il capo della delegazione dell’Olp, dirigente di al-Fatah, Azzam al Ahmad, si è invece recato a Gaza per concordare con i rappresentanti di Hamas il futuro primo ministro.

Nel tentativo di dare sostanza all’accordo è stata annunciata una collaborazione tra i servizi di sicurezza attivi in Cisgiordania (sotto il controllo dell’Anp) e a Gaza, agli ordini di Hamas. Anticipazioni stampa parlano del dislocamento nella Striscia di 3000 membri delle forze cisgiordane. Inoltre, secondo quanto riferito dal portavoce dell’esecutivo di Hamas, Ihab al-Ghussein, i quotidiani pubblicati in Cisgiordania – come Al Quds, e i filo governativi Al-Ayyam e Al-Hayat al-Jadida – torneranno ad essere distribuiti a Gaza, dove dal 2007, anno della rottura tra le due fazioni, erano banditi.

Intanto Israele ha dichiarato, per bocca del primo ministro Netanyahu, che cercherà di ancorare il proprio status di “patria nazionale del popolo ebraico” per legge. “Una delle mie principali missioni come primo ministro di Israele è quella di rafforzare lo status di Israele come stato nazionale del nostro popolo”, ha detto Netanyahu in un discorso a Tel Aviv. “A tal fine, è mia intenzione presentare una legge alla Knesset che fornirà una legittimità costituzionale allo status di Israele come stato nazionale del popolo ebraico”. Netanyahu ha fatto del riconoscimento di Israele come stato ebraico una richiesta chiave nei colloqui di pace, in crisi, con l’OLP, che formalmente si chiudono martedì.

 

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