Il costo sociale del capitalismo


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di Paul Craig Roberts – 11 agosto 2015

 

Sono poche, se non nessuna, le imprese che assorbono l’intero costo delle loro operazioni. Le società scaricano molti dei loro costi sull’ambiente, sul settore pubblico e su lontane terze parti. Ad esempio, attualmente sono fuoriusciti 3 milioni di galloni di acque reflue tossiche, provenienti da una miniera del Colorado e che stanno trovando la loro strada lungo due fiumi,  verso l’Utah e il lago Powell. Sono stati chiusi almeno sette sistemi idrici di città dipendenti da quei fiumi. I reflui sono stati lasciati da una azienda privata ed accidentalmente rilasciati dall’Agenzia per la Protezione Ambientale (EPA) il che potrebbe essere o meno un insabbiamento per (le responsabilità) della miniera. Se il serbatoio di Lake Powell finisse inquinato, è probabile che il costo della miniera imposto alle terzi parti superi il valore totale della produzione della miniera lungo l’intera sua vita.

Gli economisti chiamano questi costi “costi esterni” o “costi sociali”. La miniera ha fatto i suoi profitti creando inquinanti, il costo dei quali è imposto a coloro che non avevano alcuna partecipazione agli utili.

Dato che questo è il modo in cui funziona il capitalismo regolato, si può immaginare quanto male funzionerebbe il capitalismo senza regole. Basti pensare al sistema finanziario privo di regole, le cui conseguenze stiamo ancora soffrendo con in più molto a venire.

Nonostante la massiccia evidenza del contrario, i libertari si tengono stretto al loro romantico concetto di capitalismo che, liberato da interferenze governative, serve il consumatore con i migliori prodotti ai prezzi più bassi.

Se solo.

I progressisti hanno la loro propria controparte al romanticismo dei libertari. I progressisti considerano il governo come il cavaliere bianco che protegge il pubblico dalla cupidigia dei capitalisti.

Se solo.

Tutti, certamente i libertari e i progressisti, dovrebbero leggere il libro di Jeffrey St. Clair Nato sotto un cattivo cielo (2008). St. Clair è uno scrittore coinvolgente ed il suo libro è gratificante a molti livelli. Se non avete mai percorso i fiumi occidentali o affrontato la sfida di rapide insidiose o non vi siete mai accampati tra zanzare e serpenti a sonagli, potete sperimentare questi aspetti della vita indirettamente con St. Clair mentre allo stesso tempo potete imparare come la corruzione nel Servizio Parchi, nel Servizio Forestale e nell’Ufficio per l’Amministrazione del Territorio risulti nel far fare soldi alle compagnie del legname, alle società minerarie e agli allevatori di bestiame saccheggiando foreste nazionali e terre pubbliche.

Le sovvenzioni pubbliche previste per minatori, tagliaboschi e allevatori sono tanto stravaganti e dannose per l’interesse pubblico quanto le sovvenzioni che Federal Reserve e Tesoro forniscono alle “banche troppo grandi per fallire”.

Progressisti e libertari hanno bisogno di leggere le affermazioni di St. Clair su come il Servizio Forestale crei strade in mezzo a foreste impraticabili per sovvenzionare l’abbattimento da parte delle compagnie del legname di boschi di vecchia crescita e la distruzione degli habitat per specie minacciate e rare. I nostri romantici hanno bisogno di imparare come terre di scarso valore vengano scambiate per terre pubbliche di valore superiore per trasferire ricchezza dal pubblico a mani private. Hanno bisogno di imparare che il permettere agli allevatori di utilizzare terreni pubblici si traduce nella distruzione dell’habitat nella distruzione degli argini e della vita acquatica. Hanno bisogno di capire che gli stessi capi delle agenzie di protezione federali sono degli operativi che lavorano per le aziende private del legname, dell’estrazione mineraria e dell’allevamento del bestiame e non per il pubblico. Gli americani di tutte le convinzioni devono capire che così come deputati e senatori sono comprati e pagati dal complesso militare e della sicurezza, da Wall Street e dalla lobby israeliana, anche  loro [i capi delle agenzie federali in questione] sono di proprietà dei gruppi di interesse dell’estrazione mineraria, del legname e dell’allevamento di bestiame.

L’interesse pubblico non c’è in nessuna parte del quadro.

I due più grandi serbatoi, il lago Mead e il lago Powell, sono al 39% e al 52% della capacità. Si stanno prosciugando i grandi laghi su cui gli Stati Uniti occidentali dipendono. Ed ora il lago Powell si trova ad affrontare la ricezione di 3 milioni di galloni di acque reflue contenenti arsenico, piombo, rame, alluminio e cadmio. Anche i beni nelle pianure alluvionali dei fiumi inquinati sono in pericolo.

Gli inquinanti, che hanno colorato di arancione i fiumi, scorrevano lungo il fiume Animas da Silverton, Colorado, attraverso Durango nel fiume San Juan a Farmington, New Mexico, un fiume che sfocia nel fiume Colorado che alimenta il lago Powell ed il lago Mead.

Tutto questo danno da una miniera capitalista.

Nel novembre dello scorso anno, il deputato degli Stati Uniti Chris Stewart (Repubblicano dello Utah) ha visto approvato dalla Camera il suo disegno di legge. Stewart è un sicario per il capitalismo. Il suo disegno di legge “è stato progettato per prevenire qualificati e indipendenti scienziati dall’essere consulenti per l’Agenzia di Protezione Ambientale (EPA). Saranno sostituiti con scelte affiliate all’industria, che possono o non possono avere competenze scientifiche pertinenti, ma i cui stipendi beneficeranno nel raccontare all’EPA ciò che i loro datori di lavoro vogliono sentire”.

http://www.iflscience.com/environment/epa-barred-getting-advice-scientists

Il Repubblicano Stewart dice che è una questione di bilanciare fatti scientifici con interessi industriali.

E il gioco è fatto.

http://www.paulcraigroberts.org/2015/08/11/social-cost-capitalism-paul-craig-roberts/

 

Traduzione: Costantino Ceoldo

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