L’Esercito Siriano Libero nega di ricevere alcun tipo di appoggio dalle forze russe che, con i loro raid, continuerebbero a bombardare le sue postazioni in Siria. Ufficialmente l’ESL combatte contro Bashar al Assad nella zona occidentale del paese ma secondo alcune indiscrezioni, confermate anche da Mosca, una parte dei suoi miliziani avrebbe deciso di combattere contro l’ISIS in operazioni congiunte con l’esercito di Damasco sotto il comando militare della Russia.
La dichiarazione dell’ESL arriva il giorno dopo l’affermazione rilasciata dal Capo di Stato Maggiore russo, Valery Gerasimov, secondo il quale i bombardamenti aerei messi in atto da Mosca sarebbero stati fatti per supportare l’avanzata dell’ESL a discapito delle forze islamiste di Al Nusra e Daesh.
In realtà la dichiarazine non fa che confarmare la spaccatura all’interno dell’ESL, con una parte palesemente ostile al governo di Damasco e un’altra pronta a un’alleanza con le forze di Assad. Numerosi gruppi di milizie, infatti, si identificano come parte dell’ESL, entità che non ha una struttura di comando o di controllo centrale.
Gerasimov ha affermato che il numero delle unità dell’ESL è “in aumento”e che i ribelli “sono inoltre dotati di armi, munizioni e materiale di supporto”. La notizia era stata anticipata qualche giorno prima dal presidente Vladimir Putin.