L’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), una sigla con sede a Londra finanziata dall’opposizione siriana, ha accusato le milizie curde dell’Ypg che combattono a Kobane e in altre regioni siriane contro l’Isis di reclutare miliziani e miliziane minorenni, impedendo poi ai genitori di incontrarli. La notizia non può essere verificata in modo indipendente. Fonti anonime vicine ai curdi – sentite da Spondasud – smentiscono la notizia bollandola come “una falsità di un’organizzazione formata da un solo uomo che non fa altro che trasmettere ai media occidentali le notizie dei suoi amici in Siria senza alcuna verifica”.
Secondo altre fonti, si tratta di una manovra organizzata dalla Turchia, finaziatrice dell’Ondus, per screditare i curdi, strenui oppositori del presidente Erdogan.
L’Ondus cita in particolare il caso di un uomo che a Kobane si è dato fuoco per protesta perchè gli era stato impedito di incontrare la figlia dopo che si era arruolata. Secondo testimoni locali, l’uomo è sopravvissuto ed è stato ricoverato in ospedale, ma non è stata precisata la gravità delle ustioni che ha riportato. L’Ondus ha già chiesto in passato alle milizie curde di non arruolare minorenni e di congedare quelli già inquadrati nelle loro file. L’Onu ha denunciato l’arruolamento di adolescenti anche nelle file di vari gruppi ribelli e islamisti. L’Isis ha istituito un apposito battaglione per i suoi miliziani minorenni, chiamati “I cuccioli del Califfato”.