Dopo gli attacchi a Parigi, è inaccettabile chiedere l’uscita di Bashar Assad prima di qualsiasi alleanza vera contro i “terroristi”. Mosca si aspetta che altri paesi occidentali seguano l’esempio della Francia nel collaborare con la Russia nella lotta contro il terrorismo, ha detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. “Mi aspetto che il cambiamento nella posizione dei nostri colleghi (la Francia), a seguito degli attacchi terroristici orribili, sarà notato dai nostri altri partner occidentali come un bene e che cambi anche la posizione secondo la quale la lotta reale contro l’Isis e altri gruppi terroristici può essere avviata solo dopo che il presidente siriano Bashar Assad se ne sarà andato. Questa posizione deve essere messa da parte”, ha detto Lavrov nel corso di una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri libanese Gebran Bassil a Mosca.
DE MISTURA, BOMBE NON FANNO BENE MA RISPONDERE ATTACCHI – «Io sono da 42 anni all’Onu e non sono quello che dice che le bombe fanno bene, ma c’è un momento in cui si deve risponde ad un attacco. Per combattere Isis bisogna utilizzare i metodi militari, ma per vincere c’è bisogno di una strategia complessiva». Lo ha affermato l’inviato speciale dell’Onu in Siria, Staffan de Mistura a Radio24. «In Siria molte persone tollerano l’Isis perchè credono che non ci sia un’alternativa tra Assad e Isis – ha aggiunto -. Quello che i colloqui di Vienna propongono è invece un’alternativa differente: un governo rivisto, una nuova costituzione e nuove elezioni. Questo dà un orizzonte diverso a chi oggi tollera Isis».
MEDIA, UNITÀ ARTIGLIERIA RUSSA VICINO HOMS – La Russia ha schierato un’unità d’artiglieria vicino a Homs: lo scrive il quotidiano Vedomosti, secondo cui su una delle mappe mostrate dalle tv russe durante un incontro di Putin con i vertici militari si segnalava la presenza di un’unità della brigata d’artiglieria d’elite ‘120’ vicino alla città di Mahin. Stando a una fonte del ministero della Difesa russo citata sempre da Vedomosti, si tratta di appoggio all’esercito siriano ma non di partecipazione diretta agli scontri da parte di truppe russe.