Nella soluzione della crisi siriana ”l’Italia può ricoprire un ruolo molto importante” ed è per questo che urge ”ottenere la riapertura dei rapporti diplomatici tra Roma e Damasco”. E’ l’appello lanciato da Roma nel corso di una conferenza stampa organizzata dalla Federazione Assadakah Italia – Centro Italo Arabo e del Mediterraneo e del Coordinamento Nazionale per la pace in Siria a Montecitorio, dall’ex ambasciatore siriano in Italia, Samir Al Kassir.
”Le nostre relazioni – ha detto Kassir – sono sempre state intense e molto lineari, ”senza grandi sbalzi, come invece lo è stato ”tra Damasco e altre cancellerie”. L’Italia, quindi, può ricoprire ”un ruolo molto positivo sia in Europa che nei diversi contesti internazionali, dalla Nato, al G7 al G20”, che come intermediario ”nei rapporti con gli Usa”. Salvare la Siria, prosegue, ”significa salvare la sicurezza, la libertà i nostri valori e il nostro patrimonio culturale”.
Aiutare la Siria, sostiene il diplomatico, significa innanzitutto ”rispettare il diritto internazionale che prevede il divieto di ingerenza negli affari altrui; vuol dire rafforzare la Siria, una Siria laica, sostenendo un dialogo tra siriani. Fermando l’ingerenza dell’Arabia Saudita che ha creato l’Isis”. La soluzione, conclude, ”deve essere una soluzione siriana, perché a prevalere deve essere l’interesse siriano”.
La Siria, gli fa eco la giornalista Diana Jabbour, sta pagando un prezzo troppo elevato. ”Oltre alla ripresa dei rapporti bilaterali e la fine dell’isolamento mediatico della Siria, chiediamo la fine dell’embargo che colpisce i civili siriani”.
L’Europa, sostiene la responsabile della produzione televisiva e cinematografica in Siria, ”vera responsabile della nascita e della proliferazione di Al Qaeda e Daesh, deve fare un passo avanti appoggiando il nostro Stato, laico, democratico e libero”. Per risolvere la crisi non c’è altro modo, ripete, se non ”distruggere il terrorismo, fermare i finanziamenti ai terroristi e portare avanti una soluzione politica. O la Siria torna a essere uno Stato laico e libero o saremo per sempre uno Stato religioso che attira terroristi da tutto il mondo che chiamano la Siria ‘Sham Sharif’, terra sacra per la Jihad”.
E l’appoggio da alcuni parlamentari alle richieste di riapertura delle relazioni bilaterali tra Roma e Damasco arriva dal Movimento 5 Stelle e dal Pd. Da tempo, ha ricordato l’on. Manlio di Stefano, abbiamo chiesto la ripresa dei rapporti e la fine dell’embargo che colpisce unicamente i civili. Abbiamo anche chiesto di fermare la vendita di armi a quei Paesi che finanziano l’Isis, in primis l’Arabia Saudita”. La non ingerenza, prosegue, ”non significa appoggiare il presidente siriano Bashar Al Assad. Assad è parte della soluzione e è impensabile che a Vienna non sieda nessun suo rappresentante”.
Fonte: Ansamed