Terroristi salafiti nel futuro della Siria? L’Arabia Saudita ci prova


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(Stefano Levoni) – Si terrà la settimana prossima Riad, in Arabia Saudita, l’attesa conferenza delle opposizioni siriane in esilio e in patria in vista dei colloqui previsti per il 1 gennaio 2016 tra il governo di Damasco e gli oppositori siriani. Lo riferisce la stampa saudita, secondo cui il regno ha inviato l’invito ufficiale a 65 personalità delle opposizioni che si trovano all’estero e in Siria. L’incontro, si legge, comincerà tra il 7 e l’11 dicembre prossimi e ospiterà anche esponenti delle fazioni armate di varie posizioni ideologiche, escluse quelle qaediste. L’Isis non è considerato un gruppo dell’opposizione siriana, che combatte invece lo Stato islamico.

Stando alle indiscrezioni dei media sauditi, alla conferenza parteciperanno dunque anche i rappresentanti di molti gruppi armati, tranne IS e le sigle qaediste, a partire dal Fronte Jhabat al Nusra. Questi ultimi, pur non essendo presenti a Riad, vengono in qualche modo considerati ancora oggi gruppi dell’opposizione. Non è ben chiaro quale ruolo l’Arabia Saudita e i suoi alleati vogliano dare in futuro a una sigla che è considerata “terroristica” in molti Stati e che, in alcuni contesti, è persino alleata con i miliziani dello Stato islamico. Preoccupa, inoltre, che siano considerati gruppi dell’opposizione siriana anche raggruppamenti militari di matrice salafita come il Fronte Islamico che vuole creare in Siria un “emirato governato dalla legge della sharia”.

Tra le sigle armate dell’opposizione, legittimate a far parte di un processo di transizione in Siria, sembra che ci sia anche l’Esercito dell’Islam, che riunisce 50 gruppi armati e migliaia di combattenti, appoggiato economicamente e militarmente dall’Arabia Saudita. Nato nel 2013, il gruppo è guidato da Zahran Alloush, leader della brigata Liwa Al Islam (Brigata dell’islam). Anche l’obiettivo dell’Esercito dell’Islam è quello di fare della Siria un califfato.

 

 

Il padre di Alloush è un religioso islamico salafita che vive proprio in Arabia Saudita. L’Esercito dell’islam è nato per contrastare al Qaeda e i gruppi vicini alla Coalizione Nazionale Siriana.  A luglio del 2013 Alloush aveva rilasciato questo messaggio su internet: «Gli sciiti e gli alawiti [come Assad] vogliono prevenire la nascita di uno Stato simile a quello degli Omayyadi. Vi porto buone notizie, sporchi sciiti: proprio come i figli degli Omayyadi vi hanno distrutto nel passato, così noi vi schiacceremo ora».

Ora questo gruppo, che ha commesso gravissimi crimini contro l’umanità in Siria, potrebbe far parte del futuro del paese, grazie al sostegno silenzioso di Stati Uniti ed Europa, storici alleati dell’Arabia Saudita.

 

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