Siria. Erdogan, l’onnipotente: a Parigi tutti dalla mia parte e non con la Russia


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Alla conferenza sul clima di Parigi i leader di «tutti i Paesi» hanno affermato che la Turchia è dalla parte della ragione nella sua diatriba con la Russia. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, parlando ai giornalisti durante un viaggio verso il Qatar. «Il tema dominante – ha spiegato Erdogan – nei colloqui bilaterali è stato quello degli sviluppi tra Russia e Turchia». «Ho avuto colloqui bilaterali – ha continuato – con Francois Hollande, con Angela Merkel, con Petro Poroschenko il primo giorno e con Barack Obama prima di lasciare Parigi. Tutti e quattro hanno convenuto sul fatto che la Turchia fosse giustificata e hanno affermato il sostegno della Nato alla Turchia sull’incidente (del jet russo abbattuto sul confine con la Siria, ndr). Hanno detto: ‘Continueremo a stare dalla tua partè. E anche le dichiarazioni di Obama in una recente conferenza stampa sono state molto chiare».

DA RUSSIA REAZIONE SENSAZIONALISTICA –  «L’atteggiamento russo – ha aggiunto il presidente turco – dopo l’incidente (l’abbattimento di un jet da parte della Turchia, ndr) non è stato molto diplomatico. È stato sensazionalistico. Non è stato bello parlare di sanzioni immediatamente dopo l’incidente». Parlando ai giornalisti, Erdogan ha poi chiarito la sua recente dichiarazione secondo la quale «l’approccio sarebbe stato diverso se si fosse saputo che il jet era russo». «Intendevo – ha spiegato – che il tipo di avvertimento (ai piloti, ndr) sarebbe stato diverso e che la durata dell’avvertimento sarebbe stata maggiore. Dopo i recenti incidenti, la sensibilità delle regole di ingaggio è stata elevata. Dobbiamo essere vigili sulle violazioni dello spazio aereo dalla Siria. In questa situazione, c’era un jet di nazionalità sconosciuta che ha ignorato gli avvertimenti». «In precedenza – ha proseguito – il tema della violazione dello spazio aereo era stato discusso con la Russia a tutti i livelli. Questa non è stata la prima violazione. Abbiamo i documenti e ci sono state centinaia di violazioni. Una violazione sul Mar Nero, lo scorso anno, è durata 15 minuti. Quando li abbiamo avvertiti, hanno risposto: ‘Il pilota non parla bene l’inglese e c’è stato un fraintendimentò. Lo stesso problema c’è stato con la prima violazione dalla Siria. Da un punto di vista strategico, questi incidenti ci rattristano».

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