Un anno fa il centro di ricerca svizzero Ojnfor scriveva: “I cristiani stranieri stanno combattendo in Siria al fianco delle forze che hanno il compito di contenere l’espansione dell’Isis”. Il Centro indicava l’esistenza di un gruppo di cristiani europei volontari , i “Sotoro”, guidato da un ex caporale dell’esercito svizzero di nome Johan Kosar.
Besim Atbalgim, del Centro culturale mesopotamico di Locarno, conferma ora che “una decina, forse una ventina di giovani” partiti dall’Europa “stanno difendendo il popolo cristiano in Siria. Quando torneranno a casa non vogliamo che vengano trattati come mercenari”. E’ un po’ poco per parlare di “milizie cristiane”
In realtà, sono stati gli sciiti libanesi di Hezbollah a scoprire per primi il serbatoio dei giovani cristiani, drusi e sunniti nell’est del Libano, da mandare a combattere contro i jihadisti dello Stato islamico e i qaedisti del fronte Jhabat al Nusra. Da oltre un anno miliziani di Hezbollah propongono ai giovani del nord e dell’ovest della Valle della Bekaa di arruolarsi nelle ‘ e offrono armi e addestramento “per contrastare la minaccia dell’Is e dei suoi affiliati”.
Joseph Farah, uno dei componenti di questo battaglione, ha dichiarato che “i giovani cristiani hanno deciso di unirsi un battaglione militare di Hezbollah, fondato da loro, con il fine di combattere contro il Fronte Al Nusra e l’ISIS e rispondere agli attacchi lanciati da queste formazioni terroriste nella valle della Bekaa”.
“Gli stessi residenti cristiani della valle della Bekaa hanno deciso di costituire il battaglione e hanno chiesto ad Hezbollah di essere addestrati”, secondo quanto informa il sito Business Times. I componenti del battaglione hanno deciso di chiamare la formazione ” Appoggio a Nasrallah”, in onore al leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah.
“Noi cristiani nella regione stiamo attraversando una situazione difficile , dovuta alla presenza dei gruppi terroristi takfiri. L’unica parte che protegge i cristiani è quella di Hezbollah e questa formazione è la sola che combatte ed affronta i terroristi jihadisti assieme all’Esercito libanese, in questa battaglia. Non dovremo nasconderci ma combattere per la nostra sopravvivenza”, ha detto Farah.
“Hezbollah non ci ha chiesto di convertirci all’Islam nè di abbracciare alcuna ideologia. Hezbollah ci ha chiesto di combattere al loro fianco. Siamo stati noi che abbiamo richiesto di combattere di nostra volontà e loro ci hanno accettato. Noi adempiamo ai nostri riti ed obblighi religiosi e disponiamo in piena libertà di farlo”.
“Hezbollah ha provveduto ad addestrare i cristiani in vari campi e gli ha fornito appoggio finanziario e paga loro le spese ed i salari”, ha indicato un leader del gruppo cristiano che coopera con il movimento di Resistenza in quest’area.“Non stiamo parlando di una minaccia ipotetica ma di una reale aggressione che si ripete di ora in ora, ogni giorno ed ogni notte”.
I cristiani hanno inserito un video nei social media che presenta un combattente che porta una bandiera della “Corrente Patriottica Libera”, comandata da Michel Aun, un alleato di Hezbollah nella coalizione dell’ 8 Marzo. La “Corrente” è il maggor partito cristiano del Libano. Al Hadath ha pubblicato anche una informativa, pochi mesi fa, che parlava della creazione di quella che viene chiamata la Resistenza Cristiana in Siria, che combatte assieme all’Esercito siriano contro i terroristi. In quella partecipano cristiani ortodossi e cattolici, incluso giovani che difendono le loro comunità dall’aggressione dei gruppi takfiri.
Fonte: Al Manar e Hispan TV