La Russia fornisce armi e sostegno aereo alle unità ribelli «moderate» dell’Esercito libero siriano (Eil) che stanno lanciando offensive nelle province di Homs, Hama, Aleppo e Raqqa, assieme alle forze governative siriane: lo afferma il capo di Stato maggiore russo, Valeri Gherasimov.
«Queste unità dell’Esercito libero siriano sono in costante crescita», ha detto il generale. «L’aviazione russa compie 30-40 raid al giorno solo a loro sostegno. Loro ricevono anche assistenza in forma di equipaggiamenti militari, munizioni e mezzi materiali».
Poco dopo è arrivata anche la conferma del portavoce di Putin, Dmitri Peskov: «Le forze armate russe sostengono alcune forze dell’Esercito libero siriano coinvolte nelle operazioni di attacco contro l’Isis e altri gruppi estremisti». Tre giorni fa era stato Putin in persona a dichiarare che «le azioni dell’aereonautica russa in Siria sono coordinate con l’Esercito libero siriano».
MOSCA, «QUOTA ARMI MODERNE ALMENO AL 70% ENTRO 2021» – Il capo di Stato maggiore russo ha poi affermato che le armi e i mezzi militari moderni nell’esercito russo saranno almeno il 70% del totale entro il 2021: Gherasimov ha inoltre sottolineato che la Russia pianifica di acquistare ogni anno «70-100 aerei e oltre 120 elicotteri» nonchè «fino a 30 navi e sottomarini» e «600 mezzi corazzati».
RUSSI COSTRINGONO NAVE MILITARE TURCA A CAMBIARE ROTTA NEL MAR NER – Intanto una nave militare russa e una della guardia costiera hanno costretto un’imbarcazione commerciale battente bandiera turca a cambiare rotta nel Mar Nero, dopo che aveva intralciato il transito di un gruppo di navi di una compagnia energetica della Crimea che rimorchiavano piattaforme petrolifere. Lo ha annunciato la stessa compagnia, Chernomorneftegaz, spiegando che le piattaforme sono arrivate a destinazione in sicurezza. La tensione tra Russia e Turchia è alta da quando gli F-16 di Ankara hanno abbattuto un jet russo sul confine con la Siria, il 24 novembre scorso. Ieri, una nave da guerra di Mosca aveva sparato alcuni colpi di avvertimento contro un peschereccio turco per evitare una collisione nell’Egeo.