Iniziato l’assalto per liberare Palmira dall’ISIS


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(Angelo Gambella) – L’esercito siriano ha iniziato l’atteso assalto per liberare Palmira dall’ISIS, con l’ingresso sul campo di battaglia delle unità di elite denominate Forze Tigre. L’attacco viene portato da due diverse direttrici, da nord-ovest e sud-ovest.

Due postazioni nell’area archeologica, nei pressi dell’antico acquedotto, finora in mano all’ISIS, sono state liberate dopo un breve scontro. L’aviazione russa che nelle ultime 48 bombardava con insistenza le postazioni ISIS nei dintorni dell’antica città e sulla strada che da Al Sukhanah porta a Palmira, ha ridotto i raid per consentire il movimento delle truppe d’assalto.

Sotto il comando di Suheil Al Hassan, era iniziato i primo assalto all’antico castello arabo di Palmira su una collina che domina la città ad ovest. L’esercito siriano attacca con missili termobarici (TOW) per ridurre i danni al patrimonio storico e non con la tradizionale artiglieria. Presumibilmente si tratta di missili Kornet di fabbricazione russa, normalmente utilizzati come arma anticarro ma che nelle ultime settimane sono stati impiegati contro la fanteria sulle montagne di Latakia.

In contemporanea l’esercito ha preso il controllo della quasi totalità del monte Hayann a sud-ovest ed è vicinissimo alla villa della famiglia reale del Qatar, l’ultima fortificazione in pianura dell’ISIS. Nelle ultime 48 ore l’esercito, con i paramilitari alleati libanesi ed iracheni, aveva ripulito l’area di Al Bayarat, e distrutto quattro postazioni, un grande deposito di munizioni ed un centro di comando dell’ISIS dalle parti di Al Dawa.

Le posizioni degli islamisti lontano dai siti storici vengono colpite da terra con i lanciarazzi pesanti multipli Grad e i cannoni D-30 e dall’aria dai caccia dell’aviazione russa e di quella siriana. Secondo il corrispondente di Ria Novosti ripreso da Sputnik news all’interno di Palmira si trovano ben duemila militanti equipaggiati con carri armati, veicoli blindati, lanciarazzi, mortai e mitragliatrici pesanti.

Intanto, fonti militari ufficiali siriane raccolte da Al Masdar news, hanno comunicato che è intenzione dell’esercito siriano procedere alla liberazione di Palmira per marciare il prima possibile su Deir Ezzor, dove 4000 militari, principalmente delle forze aviotrasportate, difendono 150.000 civili assediati da lungo tempo dai combattenti dell’ISIS. Per raggiungere l’obiettivo è necessario liberare interamente l’autostrada che da Palmira, attraverso il vasto deserto ricco di giacimenti petroliferi, porta alla grande città di Deir Ezzor sulle rive dell’Eufrate. Non più di 5000 civili sono rimasti a Palmira. L’antica città è inclusa nella World Heritage List dell’UNESCO.

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