Lo Stato islamico avanza nella provincia di Aleppo, strappando terreno ai gruppi armati dell’opposizione guidati dal Fronte Jhabat Al Nusra, ramo siriano di al Qaeda. I terroristi del califfato sarebbero riusciti a prendere il controllo del villaggio di Azaz, a otto chilometri dal confine con la Turchia, e avrebbero circondato i gruppi anti Assad nella cittadina di Dudyan, più a est.
Lo Stato islamico è avanzato anche verso Khanasser, a sud-est di Aleppo, centro utilizzato dall’esercito arabo siriano per controllare la strada che collega le aree sotto il proprio controllo nella provincia di Aleppo al resto del paese. I jihadisti non sono ancora riusciti a tagliare i rifornimenti alle forze di Assad, ma hanno conquistato diverse posizioni nell’area.
Intanto l’opposizione siriana ha rifiutato una proposta formulata dall’inviato speciale delle Nazioni Unite, Staffan de Mistura, in base alla quale il presidente Bashar al Assad rimarrebbe al potere durante il periodo di transizione politica, ma affiancato da tre vice provenienti dalle fila dell’opposizione. È quanto ha rivelato una fonte siriana anonima ripresa dal quotidiano libanese “Naharnet”.
L’idea di de Mistura era stata presentata all’opposizione nel quadro dei colloqui in corso a Ginevra, finiti in una situazione di stallo a causa delle divergenze su come gestire la fase di transizione fino alle prossime elezioni. Il punto chiave resta il destino di Assad, la cui presidenza è considerata una “linea rossa” dalla delegazione governativa e dalla Russia di Putin. In base alla proposta del diplomatico italiano, il presidente cederebbe le proprie prerogative militari e politiche ai suoi vice ma resterebbe al potere “simbolicamente”. “Abbiamo categoricamente rifiutato la proposta”, ha tuttavia fatto sapere la fonte.