Il dispiegamento delle unità militari dell’Azerbaigian nelle regioni popolate (e nelle zone adiacenti) del Nagorno Karabach è una palese violazione del diritto internazionale (Convenzione di Ginevra del 12 Agosto 1949, relativo alla Protezione delle Vittime dei Conflitti Armati Internazionali, Protocollo 1, Articolo 58).
La prova è in una serie di foto satellitari che dimostrano, in modo inequivocabile, come il governo di Baku abbia rafforzato la sua presenza militare in un’ottica puramente aggressiva nei confronti della popolazione civile della regione contesa nel sud del Caucaso. Tutto ciò, secondo l’articolo 58 dello stesso Protocollo, rende i siti raffigurati nelle foto dei “bersagli legittimi” per le forze armate del Nagorno Karabakh che hanno il pieno diritto di difendersi dall’aggressione dell’Azerbaigian.
Nella foto che segue è ben visibile come la batteria dell’artiglieria azera sia stata posizionata a soli 75 metri dalle abitazioni civili, una posizione minacciosa che, nei fatti, segna una nuova escalation nel conflitto del Nagorno Karabach, con le case che da un momento all’altro potrebbero essere bersaglio dei colpi sparati dalle unità militari di Baku. Non solo: in pratica l’Azerbaigian con le sue unità militari a risso delle abitazioni a trasformato i civili armeni in scudi umani.
Nella foto che segue è ben visibile la presenza di unità militari dell’Azerbaigian in un’area densamente popolata da civili, una zona dove non sono presenti truppe o reparti militari del Nagorno Karabach. L’immagine smentisce le dichiarazioni del governo di Baku che da settimane continua a definire la sua attività militare non un’azione di guerra ma “una legittima difesa dall’aggressione armena”. Una posizione a cui non sembra credere più nessuno.