Le autorità egiziane aprono il valico di Rafah con la Striscia di Gaza per due giorni


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A partire dall’11 maggio, il valico di Rafah, che collega l’Egitto alla Striscia di Gaza in entrambe le direzioni, resterà aperto per due giorni. Lo ha stabilito il ministero dell’Interno egiziano, dopo che il confine è rimasto chiuso per 85 giorni consecutivi. Le autorità egiziane affermano di tenere abitualmente chiuso il valico di Rafah per motivi di sicurezza a causa della proliferazione di organizzazione terroristiche nella penisola del Sinai.

In questi mesi le autorità egiziane hanno aperto il posto di frontiera ad intermittenza, soprattutto per consentire ai cittadini della Striscia di poter ricevere cure mediche. Il valico è stato chiuso nell’ottobre 2014 dopo una serie di attentati da parte del gruppo di Ansar Beit al Maqdis, che dopo l’affiliazione al califfato di Abu Bakr al Baghdadi ha mutato la sua denominazione in Stato del Sinai.

Già nel 2007 il Cairo aveva chiuso il passaggio in seguito alla salita al potere del movimento islamista Hamas, aprendolo per pochi giorni al mese. Nel 2012 durante il governo del presidente Mohamed Morsi, legato ai Fratelli Musulmani, il governo egiziano aveva dato il via ad una sorta di normalizzazione delle relazioni con Gaza, riaprendo nuovamente il valico. Tuttavia, la deposizione di Morsi nel 2013 e il giro di vite lanciato dal governo del presidente Abdel Fatah al Sisi contro i Fratelli Musulmani e i movimenti terroristici attivi in Sinai, ha spinto il Cairo a chiudere il passaggio in via definitiva, salvo brevi aperture, distruggendo inoltre le centinaia di tunnel illegali che collegano la Striscia con il Sinai egiziano.

 

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