Il movimento tunisino Ennahda ha adottato un nuovo statuto che garantisce più poteri al presidente, meno ostacoli a chi vuole iscriversi, più potere alle sezioni regionali e quote rosa nei ruoli decisionali. E’ quanto emerge dai lavori del decimo Congresso del partito concluso ieri al termine di due giorni di intensi lavori.
Lo statuto è stato approvato con 878 voti favorevoli, 14 contrari e 19 astensioni. Nell’ambito dello stesso evento i delegati hanno rieletto lo sceicco Rached Ghannouchi come presidente del partito. Ghannouchi ha ottenuto ben 800 voti, distanziando Fathi al Ayadi che invece si è fermato a 229, mentre Mohammed al Akraouat ne ha ottenuti solo 29 voti. In un primo momento erano otto i candidati per la guida del partito, ma al momento del voto le candidature erano solo tre. Sono cento, invece, i membri del partito eletti nel Consiglio consultivo del partito.
Le modifiche allo statuto del movimento includono, in particolare, meno condizioni per l’adesione, la concessione di iscrizioni onorarie e maggiori poteri al presidente del movimento. Quest’ultimo, infatti, non solo potrà ora concorrere per le tre maggiori cariche istituzionali del paese (capo dello Stato, premier e presidente del parlamento), ma ha anche la prerogativa sulle nome dei membri del comitato esecutivo del partito: la lista dovrà essere successivamente approvata dal Consiglio della Shura a maggioranza dei delegati presenti, e non dei membri totali. Lo statuto, inoltre, inserisce quote fisse del 10 per cento per donne e giovani nei ruoli decisionali del movimento.