Il presidente siriano, Bashar al Assad, ha offerto un’amnistia ai gruppi armati dell’opposizione che si arrendano alle forze governative. Lo riferisce l’agenzia di stampa “Sana”, precisando che si tratta di un decreto presidenziale per un’amnistia nei prossimi tre mesi. “Chiunque sia armato e ricercato dalla giustizia non sarà punito se consegna le armi”, scrive “Sana” citando il decreto presidenziale. La misura include anche i miliziani che liberano un ostaggio.
L’offerta di Assad arriva dopo che le forze governative hanno bloccato le vie d’accesso all’area orientale di Aleppo, dove oltre 200 mila persone sarebbero rimaste intrappolate. I militari siriani hanno occupato in diversi punti la via al Kastello che era l’unica via di collegamento rimasta tra la parte est di Aleppo e i villaggi della provincia ancora in mano ai ribelli. In questo modo le truppe di Damasco hanno tagliato la linea di rifornimento dell’opposizione ad Aleppo.
Il decreto di Assad segue, inoltre, la proposta della Russia di aprire corridoi umanitari per i civili e i combattenti in fuga da Aleppo. Il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, ha annunciato “un’operazione umanitaria su larga scala”, organizzata dai governi russo e siriano ad Aleppo su ordine del presidente Vladimir Putin. Secondo il progetto, saranno creati tre corridoi per gli abitanti che vogliono lasciare la città e per chi vuole deporre le armi e un quarto corridoio a nord per i miliziani armati.