L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Zeid Ra’ad Al Hussein, ha annunciato di essere in possesso di dati che mostrano gravi violazioni dei diritti umani in Kurdistan settentrionale e ha chiesto alla Turchia di aprire le porte immediatamente al Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite: “Stiamo ricevendo rapporti e dati sulla base dei quali i diritti umani e il diritto internazionale sono costantemente violati. Tra questi ci sono civili morti, esecuzioni extragiudiziali e sfollamento forzato su vasta scala. Riceviamo rapporti secondo i quali villaggi e città vengono abbattute. I bisogni di base di migliaia di sfollati devono essere tutelati e pienamente soddisfatti.”
Al Hussein ha denunciato come la richiesta di svolgere un’inchiesta in Turchia per indagare sui presunti crimini commessi a danno della popolazione curda sia rimasta senza risposta. Un’unità speciale si è stata costituita a Ginevra proprio per seguire la situazione nel Kurdistan settentrionale.
Intanto la co-presidente del Consiglio Democratico Siriano ( MSD) İlham Ehmed ha paventato il rischio che la città di Jarablus venga trasformata dalla Turchia in un centro del terrore nella ragione. Secondo İlham Ehmed, l’occupazione da parte della Turchia non ha preso di mira l’ISIS ma i curdi e i suoi alleati. Per tale ragione, ha criticato i paesi arabi per il loro silenzio, chiedendo a tutti di alzare la voce contro l’occupazione invece di accettare in silenzio i massacri di Ankara.
A proposito del tentativo di colpo di stato in Turchia, İlham Ehmed, ha affermato che “il tentativo di colpo di stato è stato un complotto di Erdoğan e del suo governo. Attraverso esso ha rafforzato il suo potere. L’unico obiettivo dello Stato turco è quello di distruggere le acquisizioni della Rivoluzione del Rojava, i loro piani falliranno perché la popolazione del Rojava ha realizzato la rivoluzione con le proprie mani.”
Secondo la co-presidente del Consiglio Democratico Siriano ( MSD) la vittoria di Manbij rappresenta l’inizio di una nuova fase della guerra in siria capace di fermare l’avanzata dell’ISIS, un passo importante per la creazione del Sistema federale della Siria democratica, che mantiene l’integrità della Siria e offre una soluzione alla crisi in corso.