Hashem Safieddine: il profilo del successore di Nasrallah alla guida del Partito di Dio


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Il Consiglio della Shura di Hezbollah ha scelto Hashem Safieddine come segretario generale del movimento libanese, dopo l’uccisione a Beirut di Hassan Nasrallah. Safieddine, 59 anni, è stato a lungo considerato il «braccio destro» di Nasrallah, un uomo discreto ma potente, responsabile dell’amministrazione finanziaria e organizzativa di Hezbollah.

Figura di rilievo anche all’interno del Consiglio della Jihad, ha un ruolo centrale nel coordinamento delle operazioni militari del gruppo. Parente di Nasrallah. Sebbene non sia stato un volto pubblico di primo piano, ha giocato un ruolo cruciale nella gestione interna del partito, lasciando al suo cugino maggiore la guida strategica e politica.

Safieddine proviene da Deir Qanoun al-Nahr, un villaggio nel Libano meridionale, nato in una prominente famiglia sciita nota per aver prodotto influenti chierici e parlamentari. È cugino di Nasrallah, condivide con lui l’origine religiosa e porta il turbante nero, simbolo di discendenza dal profeta Maometto.

L’influenza di Safieddine non si limita al Libano, ma si estende anche all’Iran, dove ha trascorso anni studiando a Qom, centro nevralgico dell’istruzione religiosa sciita. I suoi stretti legami con Teheran si sono ulteriormente consolidati nel 2020, quando suo figlio Rida ha sposato Zainab Soleimani, figlia del generale Qassem Soleimani, comandante della Forza Quds iraniana ucciso in un attacco statunitense in Iraq nel 2020.

Nel 2017, è stato inserito nella lista dei terroristi dal Dipartimento di Stato americano. Lo scorso giugno, dopo l’uccisione di un comandante di Hezbollah, ha minacciato una grave escalation contro Israele, dichiarando durante il funerale: «Lascia che il nemico si prepari a piangere e lamentarsi».

Le dichiarazioni pubbliche di Safieddine hanno costantemente rispecchiato l’approccio militante di Hezbollah e il suo sostegno alla causa palestinese. Durante una recente manifestazione a Dahiyeh, roccaforte di Hezbollah devastata il 27 settembre, ha affermato: «La nostra storia, le nostre armi e i nostri razzi sono al vostro fianco», esprimendo la vicinanza del gruppo ai combattenti palestinesi.

La visione politica di Safieddine è fortemente influenzata dagli anni trascorsi in Iran, dove ha abbracciato il principio del Wilayat al-Faqih (il governo del giurista), una dottrina teocratica che guida il sistema politico iraniano e che è stata promossa da Khomeini. Sebbene molti sciiti libanesi non seguano questa ideologia, Safieddine è uno dei suoi principali sostenitori all’interno di Hezbollah e la sua adesione a questo modello teocratico sottolinea ulteriormente il legame ideologico tra il gruppo libanese e Teheran.

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