(Raimondo Schiavone) – Notizia dell’ultima ora: Elon Musk avrebbe fatto il saluto romano alla festa per l’insediamento di Trump come Presidente degli Stati Uniti. Apriti cielo! Uno scandalo di proporzioni epiche. O almeno così pare. Ma fermiamoci un attimo a riflettere. Davvero un americano può arrivare a un gesto così carico di significati storici? Parliamo di un popolo la cui massima espressione culturale è il Super Bowl e la cui concezione della storia si riduce alla serie Friends.
Un popolo senza memoria (ma con molte patatine fritte)
Diciamocelo: negli Stati Uniti sanno tutto sugli hot dog, sulle patatine e su come esportare la democrazia con gli F-35. Ma immaginare un americano che conosce il significato del saluto romano è come pensare che un piccione possa risolvere un’equazione differenziale. Dopotutto, per loro la Storia è quella roba che inizia con l’indipendenza del 1776 e finisce con il nuovo iPhone.
“Romano”, ma di che Roma?
E poi, chiariamoci: “romano” da chi? Da Roma? Ma a Roma oggi l’unica cosa che sanno davvero riconoscere è Giorgia Meloni al supermercato. Pensare che un americano possa riprendere un gesto simbolico dell’antichità (o della tragica parentesi del Novecento europeo) è troppo sofisticato.
Dicono: “Gli americani ci hanno salvato dai nazi-fascisti!” Ma su, non scherziamo. Erano solo le prove generali per Vietnam, Afghanistan, Siria, Iraq, Libia, e chi più ne ha più ne metta.
La vera spiegazione? Più semplice di quanto pensiate
Quindi, qual è la spiegazione più plausibile di questa mossa di Musk? Altro che saluto romano: probabilmente stava solo alzando la mano per andare a fare pipì. Magari aveva solo bisogno di trovare il bagno, magari era una nuova strategia di marketing per X (ex-Twitter), magari voleva solo caricare l’ultimo aggiornamento di Neuralink.
Insomma, nessuno scandalo: è solo l’ennesima dimostrazione che, nel grande teatro della politica americana, le cose serie sono sempre quelle meno importanti.