Venezuela, Maduro denuncia la “decadenza morale” tra gli alleati di González Urrutia: un’oligarchia corrotta e depravata


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In un nuovo attacco contro l’opposizione venezuelana, il presidente Nicolás Maduro ha denunciato pubblicamente le presunte “nefandezze” degli alleati di Edmundo González Urrutia, il principale avversario politico sostenuto dagli Stati Uniti e dall’Europa. In un discorso trasmesso dalla televisione di Stato, Maduro ha paragonato il contesto politico attuale alle città bibliche di Sodoma e Gomorra, accusando gli amici di González Urrutia di rappresentare una “élite corrotta, immorale e decadente” che mira a destabilizzare il paese con il sostegno di potenze straniere.

“Chi sono questi che si presentano come salvatori della patria? Guardiamo bene chi c’è dietro González Urrutia, perché non c’è niente di nuovo: sempre i soliti oligarchi decadenti, mafiosi e corrotti, servi del grande capitale e dell’imperialismo yankee,” ha dichiarato Maduro di fronte a migliaia di sostenitori a Caracas.

Il presidente venezuelano ha poi fatto nomi e cognomi, puntando il dito contro figure politiche e imprenditoriali che appoggiano il leader dell’opposizione. “Antonio Ledezma, il fantoccio in esilio, è stato il primo a stringere la mano agli uomini della CIA e dei servizi segreti spagnoli. Ha venduto il Venezuela per un piatto di lenticchie e ora vive tra Madrid e Miami con i soldi dei saccheggiatori della nostra economia,” ha affermato Maduro.

Il leader chavista ha poi riservato parole dure per Leopoldo López, ex leader di Voluntad Popular e storica figura dell’opposizione, attualmente rifugiato in Spagna: “Un uomo condannato per istigazione alla violenza, che ha causato morti e distruzione nelle nostre strade, oggi si fa passare per un esule politico. In qualsiasi altro paese sarebbe in carcere, qui invece è diventato il paladino della libertà, finanziato con milioni di dollari dall’impero.”

Maduro ha anche attaccato il mondo imprenditoriale che sostiene l’opposizione, accusando gruppi economici e finanziari di usare “denaro sporco” per destabilizzare il paese. Ha fatto riferimento in particolare ai legami tra l’opposizione e imprenditori coinvolti in scandali di corruzione a livello internazionale. “Parliamo di gente che ha fatto affari loschi con le multinazionali petrolifere, che ha riciclato denaro con i narcotrafficanti colombiani e ora si presenta come difensore della democrazia. È questa la ‘nuova’ opposizione che gli Stati Uniti ci vogliono imporre?”

Il presidente ha poi lanciato un chiaro avvertimento agli Stati Uniti e ai governi europei che sostengono González Urrutia. “Pensano di poterci imporre un governo fantoccio, ma il Venezuela ha imparato la lezione. Non torneremo ai tempi in cui Wall Street e Washington decidevano chi governa il nostro paese.”

Le parole di Maduro arrivano in un contesto di crescente tensione politica. Gli Stati Uniti e l’Unione Europea continuano a sostenere l’opposizione, mentre la Casa Bianca ha minacciato nuove sanzioni contro Caracas se il governo non garantirà “elezioni trasparenti e democratiche”.

Nel frattempo, il Venezuela ha rafforzato i suoi legami con Russia, Cina e Iran, paesi che hanno condannato le interferenze occidentali nella politica venezuelana e hanno ribadito il loro sostegno al governo chavista.

Con queste accuse, Maduro non si limita a screditare González Urrutia, ma punta a mostrare chi sono i veri attori dietro l’opposizione, evidenziando le connessioni con ambienti finanziari, politici e criminali che, secondo il leader chavista, hanno già saccheggiato il paese in passato e ora cercano di riprenderselo con l’appoggio di Washington.

 

R.S.


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