Canale di Panama: la Cina interviene contro le affermazioni di Trump


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Panama City – La tensione tra Stati Uniti e Panama sul controllo del Canale di Panama si è intensificata dopo che il presidente statunitense Donald Trump ha dichiarato la volontà di “riprendersi” il canale, accusando le autorità panamensi di aver violato gli accordi internazionali e di aver permesso alla Cina di esercitare un’influenza indebita sull’infrastruttura strategica.

In risposta, la Cina ha difeso la sovranità panamense e ha respinto le accuse di Trump. Il ministero degli Esteri cinese ha dichiarato ufficialmente che Pechino “non ha mai partecipato alla gestione e al funzionamento del Canale di Panama” e che rispetta la sovranità e la neutralità permanente della via d’acqua. Durante un evento pubblico in Florida, Trump ha affermato che il governo panamense “sta imponendo costi eccessivi alle navi statunitensi” e ha insinuato che Pechino stia esercitando un controllo crescente sul canale attraverso aziende cinesi.

Il presidente di Panama, José Raúl Mulino, ha risposto con fermezza: “Il Canale di Panama appartiene e continuerà ad appartenere a Panama. La sua amministrazione è sotto il pieno controllo panamense, nel rispetto della neutralità permanente stabilita dagli accordi internazionali.”

Anche l’amministratore del Canale di Panama, Ricaurte Vásquez, ha chiarito che “non ci saranno eccezioni per le navi statunitensi” nel pagamento delle tariffe, rispondendo alle richieste di Washington di ottenere trattamenti preferenziali.

L’ingerenza statunitense nella questione ha spinto Pechino a intervenire diplomaticamente. Mao Ning, portavoce del ministero degli Esteri cinese, ha dichiarato: “La Cina rispetta la sovranità di Panama e il principio di neutralità del Canale. Non abbiamo mai interferito nella sua gestione e rifiutiamo qualsiasi insinuazione in tal senso.”

Tuttavia, Trump ha puntato il dito contro la CK Hutchison Holdings, un’azienda con sede a Hong Kong che gestisce due porti strategici alle estremità del canale. Pechino e Panama hanno ribadito che queste operazioni non influenzano la gestione neutrale del canale e non rappresentano una minaccia per gli Stati Uniti.

La vicenda del Canale di Panama si inserisce in un contesto di crescente competizione tra Stati Uniti e Cina in America Latina. Pechino ha rafforzato la sua presenza economica nella regione attraverso investimenti infrastrutturali e commerciali, mentre Washington cerca di riaffermare la propria influenza attraverso la dottrina Monroe, opponendosi all’espansione di potenze extra-emisferiche.

Secondo il Wall Street Journal, la percezione di un’influenza cinese nel canale è più una narrativa politica che una realtà concreta. Le autorità panamensi hanno ribadito che nessuna nazione ha un controllo privilegiato sulla gestione del canale e che le operazioni rimarranno neutrali come stabilito dagli accordi internazionali.

Con il nuovo mandato di Trump già in corso, il tema della sicurezza nazionale e del controllo sulle rotte strategiche rimane centrale nella politica estera statunitense. Nel frattempo, Panama difende la propria autonomia, mentre la Cina e gli Stati Uniti continuano a contendersi l’influenza nella regione.

Raimondo Schiavone


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