Erdogan rilancia la candidatura della Turchia all’UE: “Sicurezza europea impensabile senza di noi”


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Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan torna a premere sull’adesione della Turchia all’Unione Europea, sfruttando le incertezze geopolitiche globali. In un momento in cui si moltiplicano le voci su una possibile uscita degli Stati Uniti dalla NATO, il leader turco ha dichiarato: “Francamente, la sicurezza europea senza la Turchia è impensabile”. Un chiaro segnale a Bruxelles e alle capitali europee, volto a rafforzare il ruolo di Ankara nella difesa occidentale.

La Turchia è membro della NATO dal 1952 e, nonostante le numerose tensioni con gli alleati occidentali, ha sempre mantenuto un ruolo strategico nella sicurezza dell’area euro-atlantica. La sua posizione geografica, al crocevia tra Europa, Medio Oriente e Asia, la rende un attore chiave negli equilibri militari e diplomatici.

Con il rischio di un ridimensionamento della presenza americana in Europa, Erdogan vuole capitalizzare il momento per riproporre la candidatura turca all’UE. La Turchia ha avviato il percorso di adesione nel 1987, ma il processo è rimasto bloccato per decenni a causa di divergenze politiche e istituzionali.

Negli ultimi anni, le relazioni tra Ankara e Bruxelles sono state segnate da tensioni su diversi fronti: la gestione dei migranti, il rispetto dello stato di diritto in Turchia, le dispute nel Mediterraneo orientale e la politica interna turca sempre più autoritaria. Tuttavia, Erdogan sembra ora voler ribaltare il tavolo, presentando la Turchia non più come un problema, ma come una risorsa strategica indispensabile.

Nonostante il messaggio forte lanciato da Erdogan, i governi europei restano cauti. Molti paesi, tra cui Francia e Germania, hanno espresso più volte dubbi sulla compatibilità del sistema politico turco con i valori dell’UE. Le restrizioni alla libertà di stampa, il controllo della magistratura e il trattamento delle opposizioni sono ostacoli difficili da superare per una ripresa delle trattative.

Tuttavia, il contesto internazionale sta cambiando. L’Europa si trova ad affrontare nuove sfide geopolitiche, dall’instabilità in Medio Oriente alla guerra in Ucraina, fino alla crescente influenza della Cina. In questo scenario, il ruolo della Turchia potrebbe diventare ancora più rilevante.

Al di là dell’effettiva volontà di entrare nell’UE, Erdogan potrebbe puntare a ottenere vantaggi economici e politici. La Turchia ha già siglato un’unione doganale con l’UE, ma vorrebbe un aggiornamento dell’accordo per migliorare le condizioni commerciali. Inoltre, Ankara mira a una maggiore cooperazione in materia di sicurezza e a una riduzione delle restrizioni sui visti per i cittadini turchi che viaggiano in Europa.

Il futuro delle relazioni UE-Turchia resta incerto. Erdogan continuerà a usare la leva della sicurezza per mettere pressione su Bruxelles, ma il processo di adesione appare ancora lontano. La sua strategia potrebbe però portare a nuovi accordi settoriali, rafforzando i legami tra Ankara e l’Occidente senza una piena integrazione nell’UE.

Nel frattempo, l’Europa dovrà decidere se considerare la Turchia un alleato imprescindibile o un partner scomodo da tenere a distanza.

(Raimondo Schiavone)


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