(Carla Melis) – Nicolas Sarkozy, arrestato tre giorni fa con l’accusa di concussione e violazione del segreto istruttorio relativamente alla vicenda delle intercettazioni, è stato sentito dai magistrati. Il sospetto è che l’ex presidente francese disponesse di una rete di informatori all’interno della magistratura, con il compito di tenerlo al corrente dei procedimenti che lo riguardavano.
Secondo una ricostruzione de “Le Monde”, Sarkozy sarebbe coinvolto in ben sette affaire, casi giudiziari che lo vedono implicato con diversi ruoli e responsabilità.
1) L’Affaire Tapie: Nel Luglio 2008, un arbitraggio ha concesso 403 milioni di euro a Bernard Tapie, uomo d’affari vicino a Nicolas Sarkozy, per regolare una vecchia controversia con il Crédit lyonnais sulla vendita di Adidas. I magistrati contestano la mancanza di imparzialità e la presunta implicazione dei membri del governo Sarkozy per favorire l’uomo d’affari. L’ex presidente francese è sospettato di aver fatto pressione sulla sua ministra, Christine Lagarde, per ottenere un arbitraggio.
2) L’affaire Karachi: Tra il 1993 e il 1995, Edouard Balladur e François Léotard avrebbero messo in piedi un circuito di pagamenti sottobanco sulla vendita d’armi verso l’Arabia Saudita e il Pakistan, che ha contribuito al finanziamento illecito della campagna presidenziale di Edouard Balladur, ex primo ministro, nel 1995. Ai tempi, Nicolas Sarkozy era ministro delle finanze e portavoce della campagna elettorale di Edouard Balladur. I giudici hanno chiamato Sarkozy come testimone assistito.
3) Il presunto finanziamento libico: Dopo le dichiarazioni del figlio di Gheddaffi, riprese da Ziad Takieddine, un sospetto ricade sui finanziamenti della campagna elettorale dell’ex presidente francese nel 2007, da parte del regime libico. Sarkozy, ai tempi ministro dell’Interno, candidato alla presidenza della Repubblica, è sospettato di aver ricevuto un finanziamento occulto di 50 milioni d’euro.
4) Le intercettazioni telefoniche: L’intercettazione delle telefonate di Nicolas Sarkozy, nel quadro dell’inchiesta giudiziaria aperta nell’aprile 2013 dalla procura di Parigi contro ignoti, sui finanziamenti occulti libici, mostrano i legami stretti tra l’anziano presidente e gli alti funzionari della giustizia e della polizia. Nicolas Sarkozy sarebbe stato informato sull’avanzamento della giustizia nell’affare dei presunti finanziamenti libici alla sua campagna elettorale, nel 2007. E’ stato messo sotto inchiesta il 2 luglio 2014.
5) I sondaggi dell’Eliseo: Nel giugno 2007, la presidenza della repubblica passa dei contratti per la realizzazione di sondaggi all’ufficio studi. Il contratto prevede un versamento annuale di 1,5 milioni d’euro, più 10.000 euro di remunerazione mensile. L’incarico è stato assegnato senza gara, il contratto è stato giudicato irregolare dalla Corte dei Conti nel 2009. Nicolas Sarkozy, allora presidente della Repubblica, è sospettato di favoreggiamento.
6) L’affaire Bygmalion: Un’inchiesta giudiziaria è stata aperta a fine giugno per verificare se l’UMP abbia finanziato in maniera illecita la campagna presidenziale di Nicolas Sarkozy, grazie a delle fatture false della società Bygmalion, l’organizzatrice dei suoi meeting. Un’inchiesta per dirottamento di fondi pubblici è in corso e riguarda il finanziamento di un meeting di Sarkozy a Tolone, a fine 2011.
7) L’affaire Bettencourt: Grazie all’intermediazione del vecchio uomo di fiducia di Liliane Bettencourt e Eric Woerth, Nicolas Sarkozy è sospettato d’aver approfittato della debolezza dell’erede della L’Oréal e di aver ricevuto delle somme illecite partecipando al finanziamento della sua campagna presidenziale del 2007. Sarkozy, prima ministro dell’Interno, poi presidente della Repubblica, testimone assistito nel novembre 2012, poi messo sotto inchiesta, ha beneficiato di un non luogo a procede.
Carla Melis (1984). Laureata in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste (Gorizia). Borsista Erasmus all’Istituto di Geografia dell’Università La Sorbonne Paris IV e specializzata in Giornalismo Investigativo e Analisi delle fonti documentali presso la scuola di formazione dell’AGI (Associazione Giornalismo Investigativo) di Roma. Ha pubblicato articoli per diverse riviste online e collaborato con l’archivio Flamigni di Roma. Ha svolto attività di stage presso il Consolato Generale d’Italia a Parigi e la Camera di Commercio Italiana per la Svizzera e lavorato come consulente in Germania e in Norvegia.