Gaza. La foto che nessun giornalista vorrebbe scattare mai


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Una foto dura scattata da Michele Giorgio, bravissimo giornalista de Il Manifesto,  nella spiaggia di Gaza City. Un drone, un missile o forse dei proiettili sparati dal mare da un’imbarcazione israeliana ha ucciso 4 bambini palestinesi a pochi metri dall’albergo dove alloggiano i giornalisti delle più importanti testate internazionali. I ragazzi stavano giocando in spiaggia nella caffetteria Sharaa vicino il porto.  Le vittime appartenevano tutti alla famiglia Baker. Si chiamavano Ahed, Montaser, Ismail, Mohammed e avevano un’età compresa tra i 9 e gli 11 anni. 

Questa foto, drammatica e violenta, è stata scattata pochi minuti dopo l’uccisione. Il giornalista l’ha postata sulla propria bacheca di Facebook con un commento lapidario: “Impossibile non vedere”. E quel corpo nudo, straziato, bruciacchiato è l’emblema di una violenza che i giornalisti hanno il dovere di raccontare fino in fondo, anche al costo di essere brutali.

Condividiamo la scelta di un giornalista esperto come Giorgio e ripetiamo che l’unico modo per tutelare i bambini palestinesi, d’accordo con la popolazione e i loro genitori che hanno chiesto di mostrare all’opinione pubblica queste atrocità, è mostrare gli effetti dei raid sulla Striscia.

Il silenzio in questo caso non è pudore ma complicità. Per questa ragione, come ha sostenuto in un recente articolo il direttore di Sponda Sud, Alessandro Aramu, pubblichiamo la foto scattata a Gaza da Michele Giorgio, sperando che possa servire a smuovere qualche coscienza troppo impegnata a discutere se Hamas in questa vicenda abbia torto o ragione.

Il problema, come è evidente, è di tutt’altra natura.

 

 

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