Alcuni gruppi di palestinesi cristiani a Gerusalemme hanno iniziato una campagna che condanna le restrizioni israeliane sulla libertà di culto. Il timore è che a Pasqua si possano ripetere le violenze dello scorso anno, che hanno visto la polizia israeliana accanirsi contro i fedeli cristiani. In un video, prodotto dall’Organizzazione per lo Sviluppo e Progresso con il supporto di vari gruppi di giovani palestinesi cristiani, si chiede “libertà di culto per tutti” a Gerusalemme. “I cristiani sono gli abitanti indigeni di questa terra e tutto ciò che vogliamo e poter pregare normalmente e con libertà nei nostri luoghi santi”, ha dichiarato Benayot Benayot, un membro del gruppo che ha prodotto il video, in un’intervista telefonica. “I cristiani non hanno più la libertà di raggiungere la Chiesa del Santo Sepolcro”, ha aggiunto, sottolineando come la combinazione di check-point e violenza della polizia ha dissuaso molti dall’andare a Gerusalemme durante la settimana santa che precede la Pasqua.
Tutti gli anni, milioni di cristiani – incluse decine di migliaia di palestinesi cristiani – si radunano nella Città Santa per passare i giorni più sacri del calendario cristiano. Ultimamente, tuttavia, queste celebrazioni sono state segnate dalla violenza. In alcuni casi le autorità israeliane hanno anche bandito l’entrata nella città ai palestinesi cristiani, lasciando invece entrare i pellegrini stranieri.