Editoriale. Haaretz (17/04/2014). Traduzione di Claudia Avolio.
Lo status della lingua araba nel sistema scolastico di Israele è stato degradato al punto che è quasi scomparso. Il fatto è peculiare considerando che gli arabi costituiscono il 20 percento della popolazione d’Israele, che molte delle persone che vi vivono sono emigrate da Paesi arabi e che Israele si trova in una regione quasi del tutto arabofona.
Dal 1948 l’arabo è stato insegnato in Israele in modo inconsistente ed è stato oggetto di varie regolamentazioni bizzarre. Attualmente, ad esempio, come riportato ieri da Yarden Skop in Haaretz, l’arabo è confinato nel distretto Nord come materia obbligatoria già alla scuola elementare. Ma questo regolamento non si applica alle scuole pubbliche religiose. In altri distretti, gli studi di lingua araba sono classificati come obbligatori solo nella scuola media, ma in molti istituti gli studenti possono scegliere tra arabo e francese.
Il ministro dell’Educazione Shay Piron di recente ha cancellato l’obbligo di studiare l’arabo al primo anno di superiori. Ma l’obbligo non era comunque stato applicato in modo effettivo, e solo un esiguo numero di studenti ebrei si immatricolava agli esami di arabo.
Oltre a questi regolamenti inconsistenti, i curricula sono stati cambiati in modo brusco e il sistema scolastico è perlopiù restio ad assumere insegnanti arabi, che parlano la lingua perfettamente. Il risultato è che il livello di insegnamento dell’arabo è basso e gli studenti non acquisiscono padronanza della lingua.
Gli studi legati alla lingua araba evocano in gran parte una connotazione negativa della “lingua del nemico” e nella maggior parte dei casi tali studi puntano ad addestrare la prossima generazione di intelligence. Non sarebbe inverosimile presumere che gli studi di questo tipo non conducano a un approccio positivo né verso la lingua né verso i suoi parlanti. Al contrario, studi simili contribuiscono ad aumentare il già esistente senso di alienazione e sospetto tra ebrei ed arabi.
Israele dovrebbe vedere l’arabo come una lingua ufficiale non solo sulla carta, e supportare questa dichiarazione con passi concreti. Il ministero dell’Educazione deve provvedere a un programma di studi omogeneo per tutte le scuole, formato da criteri uniformi per gli studi obbligatori, che si applicheranno anche alle scuole pubbliche religiose. Ma anzitutto, e più di ogni altra cosa, il ministero deve assumere insegnanti arabi, che hanno familiarità con la lingua parlata e letteraria, e formare più insegnanti, sia arabi che ebrei, che insegnino l’arabo.
Gli studi di arabo nelle scuole dovrebbero essere non meno importanti di quelli di inglese, della cui necessità nessuno dubita. Dopotutto, Israele è parte del Medio Oriente, che è a maggioranza araba, ed è appropriato per la sua gente investire di più nell’imparare la lingua dei suoi vicini più stretti.