(Antonio Emma) – Sono ateo, non per educazione né per tradizione di famiglia, anzi. Lo sono per un ragionamento logico e razionale. Sono anche convinto che un mondo senza religioni forse non sarebbe perfetto, ma sicuramente migliore. Da libero pensatore sono altresì rispettosissimo delle altrui convinzioni, al punto da essere sposato da quarantaquattro anni con una donna fervidamente credente e praticante.
Abbiamo avuto una quantità di problemi, incomprensioni e disaccordi, mai sulle reciproche convinzioni. Credo nella libertà di stampa e di satira, e nel diritto di tutti a pubblicare quello che gli pare, a patto che non sia lesivo delle libertà degli altri. Detto questo, non mi piace la satira gratuitamente volgare e truculenta, che abbia per obiettivo il dio dei cristiani, quello dei musulmani, quello degli ebrei e chi più ne ha più ne metta, o più semplicemente un avversario politico, un tifoso di un’altra squadra che non sia la mia o il fruttivendolo di fronte, che mi è antipatico.
Per questo, e solo per questo io sono io, e non sono Charlie Hebdo. Forse è superfluo dirlo, ma per evitare che mi si accusi di fiancheggiare il terrorismo, aggiungo che ho in odio quello che è successo a Parigi, perché chi spara nel mucchio e ammazza alla cieca è oggettivamente fascista, perché tutto questo fa il gioco della destra razzista e xenofoba, e perché i soliti sciacalli avranno un pretesto per scatenare nuove guerre in Palestina e nel Medioriente.