I soldati turchi hanno aperto il fuoco sulla popolazione di Şemdinli, villaggio curdo del distretto di Sirnak, al confine con il Kurdistan del sud, uccidendo un ragazzo di 26 anni, Nejdet Yaman. Il giovane ha perso la vita all’ospedale. I medici hanno tentato in tutti i modi di salvarlo ma le sue ferite sono risultate troppo gravi.
Drammatico il racconto dei testimoni e del fratello maggiore, Fazil Yaman: “Eravamo seduti, i soldati hanno incominciato a spararci. Poi mio fratello è caduto in terra. È stato colpito alle gambe da due proiettili. I soldati non ci hanno permesso di portarlo immediatamente all’ospedale. Uno dei colonnelli ci ha detto: “Sono stato io a ordinare di spararvi”. Hanno usato anche gas lacrimogeni contro tutti noi”.
Alla notizia della morte, i dirigenti del BDP e dell’HDP e molti cittadini si sono precipitati all’Ospedale. Il padre del ragazzo ucciso ha denunciato: “I soldati turchi gridavano contro di noi. Ci hanno detto: “Spareremo a chiunque attraversi il fiume. Non guarderemo se saranno civili oppure no”.
