Dopo 2 mesi diventa pubblica la notizia dell’orrore che ha causato oltre 50 morti civili per mano occidentale
(Roberto Mulas) – Il centro di documentazione delle violazioni in Siria (Vdc, vdc-sy.org) ha diffuso un dettagliato rapporto, citando diversi testimoni oculari, sul bombardamento aereo compiuto ad al Bab, a est di Aleppo, su un edificio usato dall’Isis come prigione per detenuti «colpevoli di reati minori» e che è con tutta probabilità compiuto dalla coalizione internazionale, proprio come in una puntata della nota serie TV “Homeland”.
Il bombardamento sarebbe avvenuto il 28 dicembre scorso e la notizia pare non esser stata mai confermata dal Comando centrale americano (responsabile di dirigere le operazioni della coalizione internazionale). Sarebbe come darsi la zappa sui piedi o far sorvolare il drone sopra la propria casa. I civili, tutti siriani, contavano tra loro anche minori e bambini.
La certezza che si tratti della coalizione internazionale, di cui l’Italia fa parte -insieme agli altri esempi di democrazia mondiale- arriva da diversi testimoni (cit. ANSA) che escludono si sia trattato di un bombardamento dell’aviazione di Damasco perché gli aerei volavano a quota assai più alta e producevano un rumore diverso dai jet del regime siriano. Secondo il rapporto sono stati ritrovati 50 corpi e 10 persone risultano ancora sepolte dalle macerie, create con un bombardamento eseguito da due missili, poco prima del tramonto di quel dicembre 2014. Circa 90 persone tra cui una decina di jihadisti, erano nell’edificio al momento dell’attacco.
Non è stato possibile filmare e documentare l’accaduto a causa di cordoni umani creati di miliziani dell’Isis successivamente all’accaduto. Tuttora pare esser molto difficile avvicinarsi e filmare il luogo, che risale all’epoca del mandato francese ma trasformato dall’Isis nel centro di reclusione. Il Vdc pubblica nel rapporto una delle rare immagini dell’edificio raso al suolo.