Siria. Dal 1 marzo parte l’addestramento USA – Turchia dei miliziani anti Assad


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Inizierà il primo marzo il programma di addestramento in Turchia di centinaia di ribelli  previsto dall’accordo siglato la settimana scorsa fra Ankara e Washington, ha annunciato il ministro degli esteri turco Mevlut Cavusoglu. Al programma dovrebbero partecipare in un anno circa 2mila combattenti. Per gli Usa la priorità è che lottino contro i miliziani jihadisti dell’Isis, mentre la Turchia vuole che siano schierati anche contro le forze governative del presidente Bashar al Assad.

Le differenze fra Usa e Turchia al riguardo hanno reso complicati i negoziati fra i due paesi, durati diversi mesi. Non è chiaro al momento come saranno reclutati i “ribelli moderati”, come li definisce la Casa Bianca, che seguiranno l’addestramento. Praticamente tutti i gruppi armati attivi in Siria, a parte le milizie curde che hanno sconfitto l’Isis a Kobane, sono islamici e molti fanno parte della corrente jihadista. Molte armi fornite dall’Occidente in passato ai ribelli sono finite nelle mani dei gruppi del jihad e dell’Isis, cui hanno aderito numerosi combattenti di altri gruppi.

Più volte accusata di aiutare in Siria anche i gruppi jihadisti e di avere relazioni ambigue con l’Isis, la Turchia del presidente Recep Tayyip Erdogan, vicino ai Fratelli Musulmani, finora non ha aderito alle azioni militari dell’ alleanza contro il gruppo armato del ‘califfò al-Baghdadi guidata da Washington. In un intervento davanti alla commissione difesa del Senato americano il capo dell’intelligence Usa James Clapper ha avvertito ieri che per la Turchia la lotta all’Isis non è una priorità e che il 60% dei jihadisti stranieri arriva in Siria attraverso il territorio turco.

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