Fonti palestinesi: israeliani sradicano 300 ulivi


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Le forze di sicurezza israeliane hanno sradicato circa 300 alberi di ulivo nel villaggio palestinese di Salem, Nablus, nel nord della Cisgiordania. Lo ha detto alla stampa locale il direttore dell’ufficio coordinamento civile del distretto di Nablus Luay al-Saadi. Gli ulivi sradicati – ha spiegato – erano situati nelle vicinanze dell’avamposto illegale israeliano di Havat Skali. Secondo Ghassan Douglas, esponente palestinese che monitora le attività delle colonie nel nord della Cisgiordania, durante le operazioni dell’esercito sarebbero stati danneggiati più di 300 mila metri quadrati di terre coltivate palestinesi. Sempre nella mattinata, secondo l’agenzia palestinese Maan, l’esercito ha demolito una casa di due piani nei pressi di Tulkarem (nord della Cisgiordania) perché sarebbe stata costruita senza permessi.

OPERAZIONE A HEBRON, DECINE DI INTOSSICATI – Intanto fonti mediche palestinesi a Hebron hanno riferito che decine di residenti, compresi diversi bambini, sono rimasti asfissiati dai gas lacrimogeni lanciati dai soldati israeliani durante un addestramento militare condotto vicino a scuole locali. I soldati hanno sparato molti lacrimogeni vicino al posto di blocco di Abu Reesh e alle scuole elementari di Tareq Ben Ziad e Rabe’a, nella Città Vecchia, mentre svolgevano attività di addestramento.Testimoni locali hanno dichiarato che decine di soldati hanno invaso l’area, sparando alla cieca lacrimogeni e grande a percussione, causando decine di intossicazioni. Molti bambini sono stati colti da attacco di panico a causa del frastuono e dei lacrimogeni.

A FEBBRAIO ARRESTATI 243 PALESTINESI – L’Organizzazione araba per lo Sviluppo e il Potenziamento nazionale, con sede a Ginevra, ha dichiarato che  “le autorità di occupazione hanno arrestato 328 palestinesi durante lo scorso mese di febbraio, con una media di 12 arresti al giorno; tra gli arrestati figurano 66 bambini e ragazzini al di sotto dei 18 anni di età, 19 donne, un avvocato appartenente all’Organizzazione per gli Affari dei prigionieri palestinesi”.

Secondo il rapporto “243 prigionieri provengono dalla Cisgiordania e costituiscono la stragrande maggioranza degli arrestati, 68 provengono da Gerusalemme, 17 dalla Striscia di Gaza, tra i quali tre commercianti arrestati durante l’attraversamento del valico Bait Hanun/Erez e altri quattro durante il ritorno alla Striscia di Gaza mentre accompagnavano un ammalato”.

L’Organizzazione araba ha espresso profonda preoccupazione per i continui e indiscriminati arresti di massa, da parte delle forze di occupazione israeliana, con cadenza quotidiana, nei confronti dei palestinesi, soprattutto dei bambini, delle donne e dei malati affetti da patologie gravi e croniche, senza alcun riguardo per il loro stato di salute e il loro bisogno di cure adeguate, imprigionati in carceri e centri di detenzione dove sono trattati in modo crudele in condizioni assolutamente disumane.

 

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