Israele. Sondaggio Haaretz: Netanyahu verso la sconfitta


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A pochi giorni dal voto del 17 marzo, il centrosinistra di Isaac Herzog, ‘Campo sionista’, guadagna due seggi e raggiunge quota 24, mentre il Likud del premier Benyamin Netanyahu ne perde 2 e scende a 21. Lo rivela il sondaggio finale promosso dal quotidiano liberal Haaretz pubblicato oggi. Al terzo posto – novità importante – la ‘Lista araba unità con 13 seggi. Il sondaggio – ha spiegato il giornale – si basa non più sulle intenzioni di voto, quanto invece sulle scelte dichiarate.

Se il sondaggio fosse confermato – ha aggiunto Haaretz – «le chance per Herzog di formare il prossimo governo si accrescono grandemente». Una tendenza mostrata anche da un altro dato del sondaggio. Secondo questo, Herzog – figlio del sesto presidente del paese e nipote di un influente rabbino, tanto che la sua famiglia viene soprannominata ‘i Kennedy di Israele ‘ – sta colmando il distacco che lo separa ancora da Netanyahu nella percezione della gente come miglio primo ministro. Se il gap tra loro fino a 10 giorni fa segnava il 26% a favore di Netanyahu, ora la differenza è scesa al 14%. Per il sondaggio, il 48% del campione definisce ancora Bibi la persona più indicata come premier contro un 34% a sostegno di Herzog.

Novità importante è il terzo posto della ‘Lista araba unita’ guidata dal leader Ayman Odeh, al suo esordio sul piano nazionale. Se il sondaggio è confermato dal voto, la ‘Lista araba’ sorpassa di un seggio partiti importanti dello schieramento centrista ma anche di destra del parlamento israeliano, come ‘C’è futuro’ di Yair Lapid e anche la destra nazionalista e religiosa di ‘Focolare ebraico’ di Naftali Bennett, vicino ai coloni. Infine, il sondaggio segnala il possibile mancato raggiungimento della soglia elettorale da parte di Avigdor Lieberman, attuale ministro degli esteri e esponente della destra.

Ma conquistare il maggior numero di seggi al parlamento non garantisce tuttavia di ottenere la carica di primo ministro nel sistema proporzionale in vigore nello Stato ebraico. Per il gioco delle alleanze, Netanyahu continua a mantenere un vantaggio relativo per formare una maggioranza. Ma le certezze di alcuni giorni fa dell’ex premier cominciano a vacillare, parallelamente all’aumento della fiducia dei sostenitori di Herzog.

Il primo ministro Netanyahu ha ammesso il pericolo di una sconfitta elettorale: “La nostra sicurezza è in pericolo perché il rischio di una nostra sconfitta a queste elezioni è reale”, ha spiegato in un’intervista al Jerulasem Post.”Se lo scarto tra il Likud e il Partito laburista continuerà ad allargarsi, Herzog e Tzipi Livni saranno primi ministri a turno, con il sostegno dei partiti arabi”, ha avvertito Netanyahu, facendo riferimento all’accordo raggiunto dai due leader dell’opposizione sull’alternanza a capo del governo in caso di vittoria.

“Non hanno alcuna delle qualità necessarie per guidare” il Paese, ha insistito il primo ministro uscente, che ha condotto la sua campagna elettorale erigendosi a grande difensore della sicurezza di Israele. “Sarà fatta pressione su di noi affinché ci si ritiri sui confini del 1967 e perché ci sia una divisione di Gerusalemme. Sarà fatta pressione su di noi affinché si ponga fine alla nostra opposizione a un accordo sul nucleare iraniano”, ha sottolineato Netanyahu. “E loro (Herzog e Livni, ndr) cederanno su tutti i fronti”.

 

Fonti: Haaretz, Jerusalem Post, Afp, Ansa, Reuters

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