Gli studiosi dell’Università di Wuhan, in Cina, hanno dimostrato che dal marzo del 2011 il numero delle luci visibili di notte in Siria è diminuito dell’83 per cento. A febbraio del 2015 il paese arabo appare così, desolatamente al buio. L’analisi delle immagini satellitari è stata condotta da Xi Li, studioso del Laboratorio di Ingegneria dell’Informazione per Osservazioni, Mappatura e Telerivelamento dell’Università di Wuhan, in Cina.
La diminuzione dell’illuminazione notturna ha raggiunto il 96 per cento nella provincia di Idlib, il 77 per cento a Al-Hasakah, il 96 per cento a Raqqa, l’80 per cento a Al-Suwayda, il 97 per cento a Aleppo, l’87 per cento a Hama e a Homs.
Soltanto le province di Damasco e Quneitra, vicino alla frontiera israeliana, sono sufficientemente illuminate: il declino nei livelli di illuminazione in queste zone è infatti del 35 e del 47 per cento.
Alcune zone della capitale, come ha potuto verificare Spondasud in una recente missione giornalistica, sono al buio a causa dei numerosi attentati alle centrali elettriche condotti dai gruppi terroristi, in particolare del Fronte Jhabat al Nusra, ramo siriano di al Qaeda.
In alcune città, come Aleppo, i gruppi armati anti Assad, con i loro attentati, tengono la popolazione in ostaggio senza luce e acqua, costringendo i cittadini a vivere in condizioni di grave disagio.
“Raccolte a 500 miglia dalla terra, queste immagini ci aiutano a comprendere la sofferenza e la paura che i cittadini siriani sperimentano ogni giorno, mentre il loro paese viene distrutto”, ha continuato Xi Li, precisando che “nelle aree più colpite, come Aleppo, quasi il 97% delle luci si sono spente”.